Inquinamento, tra casa e scuola a soffrirne di più sono i giovani

A livello europeo l'Italia è al quarto posto

giovani inquinamento

Sono sempre più giovani che segnalano problemi legati all’inquinamento atmosferico, non solo dove vivono ma anche nelle scuole che frequentano.

A livello europeo, nel 2020, il 13,7% della popolazione ha segnalato problemi ambientali nella zona in cui vive legati all’inquinamento. In Italia, in particolare, il 17,4% dei residenti tra 16 e 24 anni hanno segnalato di vivere in quartieri sporchi e inquinati. In Europa il nostro paese si colloca al quarto posto dopo Malta (30,4% di giovani 16-24 anni che rilevano problemi ambientali dove vivono), Grecia (22,8%) e Francia (20,9%) (dati Fondazione Openpolis).

 

 

 

 

 

Si tratta di un aspetto molto sentito dai giovani italiani, non solo nel quartiere dove vivono ma anche, in alcuni casi, nelle scuole che frequentano. Alcuni dati pubblicati dal ministero dell’istruzione consentono di collegare la vicinanza delle scuole a fonti di inquinamento atmosferico. In media, nell’anno scolastico 2022 – 23, tale condizione è stata dichiarata per il 2,4% degli edifici scolastici ma non presente nel 96,7% dei casi.

La Liguria è la regione con più edifici scolastici prossimi a fonti di inquinamento atmosferico (5,2% del totale), seguita da Lazio (4,6%), Puglia (3,8%), Lombardia ed Emilia-Romagna (entrambe al 3,6%). Si tratta di scuole collocate in città e nei capoluoghi la quota di edifici più vicini a fonti inquinanti è doppia rispetto alla media.  Mentre le scuole più periferiche, distanti più di 40 minuti dal centro città, la quota di edifici prossimi a fonti di inquinamento cala.

Secondo un rapporto del World Green Build Council  “la scarsa qualità dell’aria all’interno degli edifici scolastici ha un effetto negativo sulla salute dei bambini e sul rendimento scolastico”. L’aria all’interno degli edifici scolastici può essere fino a cinque volte più inquinata dell’aria esterna.

 

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