21 Giugno 2020 3 min di lettura
Un team di scienziati dell’Università di Southampton ha mappato la distribuzione e la potenza degli impianti solari ed eolici nel mondo, per agevolare il processo di transizione energetica
21 Giugno 2020 3 min di lettura
Dove sono localizzati le grandi centrali per la produzione di energia solare e di energia eolica? Quali sono le loro dimensioni e la loro potenza approssimativa? E qual è il loro impatto ambientale?
Per cercare di dare delle risposte a queste domande di interesse collettivo, un gruppo di ricercatori dell’Università di Southampton (Regno Unito) ha realizzato la prima mappa mondiale per gli impianti di produzione di energia solare ed eolica. Uno strumento importante, in grado di registrare quasi tutti i grandi parchi fotovoltaici ed eolici installati sul Pianeta.
Guidati dal professor Felix Eigenbrod, gli scienziati hanno utilizzato OpenStreetMap (OSM), una mappa globale open source creata da una comunità di milioni di utenti. Da qui il team ha estratto i dati relativi agli impianti di energia solare ed eolica, incrociandoli poi con quelli elaborati dagli Stati per ottenere una stima più verosimile.
I pannelli solari fotovoltaici e le turbine eoliche sono di gran lunga i principali responsabili del rapido aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Veri e propri driver nel processo di transizione energetica, sono sempre più considerati alleati indispensabili per arrivare alla neutralità carbonica entro metà secolo, come auspicato dall’Accordo di Parigi.
A livello globale, alla fine del 2018 la quota stimata di fonti energetiche rinnovabili nella generazione globale di elettricità era superiore al 26%.
Sempre nel 2018 sono stati installati 100 gigawatt di solare fotovoltaico, contribuendo al 55% della nuova capacità di energia rinnovabile; l’eolico ha contribuito con la seconda quota maggiore, con il 28% della nuova capacità rinnovabile.
Entrambe le tecnologie risultano dunque strategiche negli scenari di decarbonizzazione che mirano a una produzione di elettricità priva di emissioni.
“Nonostante questo diffuso interesse per l’energia solare ed eolica i responsabili politici e i governi faticano a mantenere solide informazioni geospaziali sulla rapida espansione delle tecnologie di energia rinnovabile”, si legge nel report pubblicato dai ricercatori sulla rivista Nature Scientific Data (testo in inglese).
“Questa mancanza di dati è problematica per diversi motivi. Ad esempio, gli impatti degli impianti eolici e solari sulla biodiversità sono tutt’altro che noti, anche a livello locale. Gli effetti della mortalità delle turbine eoliche sulle specie volanti sono relativamente conosciuti, tuttavia effetti secondari come il rumore, gli impatti visivi e del paesaggio sono meno noti”.
La mappa ottenuta è stata messa a disposizione dal team di ricerca per diversi scopi. Tra questi: l’analisi dell’impatto sul suolo delle infrastrutture, la misurazione dei progressi verso gli obiettivi energetici mondiali e la pianificazione di future centrali di energia eolica e solare.
Accessibile a tutti la mappa può essere costantemente aggiornata, come spiegato il supervisore Felix Eigenbrod: “Questa ricerca rappresenta una vera pietra miliare nella nostra comprensione di dove si sta attuando la rivoluzione globale dell’energia pulita. Dovrebbe essere una risorsa preziosa per i ricercatori negli anni a venire; l’abbiamo progettata in modo che possa essere aggiornata con le ultime informazioni in qualsiasi momento per consentire cambiamenti in quello che è un settore in rapida espansione”.
Alice Zampa
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