Le città verdi: foreste urbane

La popolazione nelle città continua a crescere e una progettazione green  dei centri urbani è fondamentale per poter combattere l’inquinamento e ridurre il loro impatto ambientale. Così facendo, le città potrebbero diventare un vero e proprio esempio per un corretto sviluppo sostenibile, ovvero inquinando sempre di meno e contribuendo alla creazione di spazi verdi fruibili.

 

Attualmente la maggior parte della popolazione vive nelle città; in futuro oltre due miliardi di persone vi si trasferiranno con un proporzionale aumento del consumo di risorse naturali ed inquinamento, salvo provvedimenti. Infatti le città producono una grande quantità di rifiuti e consumano suolo nudo, ovvero si espandono con le costruzioni di nuove unità abitative.

Va considerato che il consumo di suolo nudo è anche utilizzato per la realizzazione di nuovi uffici che per ragioni economiche, ovvero compra vendita di edifici, vengono preferiti al recupero di vecchie realtà industriali intra urbane. Ad esempio nelle aree altamente popolate, come le grandi città, ed in particolare nel nord Italia.

 

 

Lo spazio a disposizione per le aree verdi risulta essere poco ed in diminuzione rispetto agli anni ‘50 a causa della veloce espansione abitativa e allo sviluppo economico, mentre dovrebbe essere il contrario: ci dovrebbero essere più spazi a disposizione per le aree verdi per aumentare anche la vivibilità delle nostre città . Si potrebbero sfruttare, per esempio, ove possibile, ex aree dismesse e degradate (come vecchie discariche, vecchie ferrovie, complessi industriali abbandonati), riqualificandole, come risorse da poter trasformare in parchi e aree verdi.

 

 

Le piante, per natura, sono in grado di assorbire l’anidride carbonica e depurare l’aria circostante da diverse sostanze inquinanti. Sono strumenti che l’ambiente offre per migliorare il clima e limitare l’inquinamento acustico. Le piante oltre che ad assorbire l’anidride carbonica, producono ossigeno, che è di vitale importanza per la vita sulla terra e per la qualità dell’aria. Le foglie delle piante riescono ad assorbire molte sostanze inquinanti presenti nelle nostre città, come i gas di scarico delle nostre auto, le sostanze inquinanti emesse dai complessi industriali.

 

L’Ibimet, Istituto di biometereologia del Cnr di Bologna, ha compiuto approfonditi studi sulla mitigazione del clima urbano attraverso l’utilizzo delle alberature in città. Secondo questa classifica è il Bagolaro (Celtis australis) ad avere le migliori prestazioni contro le polveri sottili. I migliori nell’assorbire anidride carbonica invece sono il Tiglio (Tilia cordata), il Biancospino (Cratego monogyna) e il Frassino (Fraxinus ornus). Inoltre hanno dalla loro parte anche altre preziose virtù come una grande chioma ombrosa per il tiglio, la resistenza a condizioni avverse per il frassino. In generale, le specie migliori che possono resistere al forte inquinamento urbano sono quelle autoctone e della flora locale come frassino maggiore, orniello, biancospino, acero campestre, platano, albero di giuda, tiglio e olmo.

 

 

Avere delle foreste urbane, quindi delle vere e proprie foreste in città, ci aiuta anche a combattere l’eccessivo caldo che si accumula in estate per la presenza di asfalto ed edifici. Con delle aree verdi situate nel centro e nella periferia delle città, si otterrebbe un effetto “climatizzatore” totalmente naturale. Gli alberi infatti, con le loro chiome garantiscono delle grandi zone di ombra, che aiutano a mantenere basse le temperature; facendo un esempio pratico, l’asfalto sotto il sole può raggiungere temperature anche di 50-60 gradi, con l’ombra di una pianta mantiene la temperatura del suolo intorno ai 28-30 gradi.

 

 

La vegetazione è anche un’ottima barriera naturale contro l’inquinamento acustico, riuscendo infatti ad assorbire parte del rumore delle strade cittadine (veicoli, lavori, ecc.). Un esempio di utilizzo delle piante contro la diffusione del rumore sono le collinette che fiancheggiano le autostrade. Barriere artificiali ricoperte da erba e da alberi che attenuano il rumore prodotto dalle macchine e dal traffico.

 

Foreste di tutto il mondo: da Milano a Pechino

 

Alcuni esempi di foreste urbane che hanno riscosso e riscuotono attualmente grande successo sono il “Bosco Verticale” di Milano, una struttura provvista di 800 alberi e in grado di assorbire anidride carbonica e di purificare l’aria dagli inquinanti; il parco nord di Milano, che si estende per quasi 700 ettari garantisce un enorme polmone verde per la città di Milano; il Parco agricolo sud, che si sviluppa nella parte sud di Milano inglobando 61 comuni, da Albairate a Zibido san Giacomo e garantendo un rifugio sicuro a molte specie di animali.

Il Bosco Verticale di Milano

 

 

La FAO (Food and Agricolture Organisation of United Nations), ha stilato un elenco delle foreste urbane che hanno reso le città luoghi migliori in cui vivere. A Bangkok, ad esempio, negli ultimi 4 anni sono stati realizzati 10 parchi urbani con specie originarie del territorio, così come a Phoenix, in America, i problemi dovuti alla veloce espansione delle città sono stati combattuti con 3 milioni di alberi piantati.

 

 

A Lima, in Perù, lo studio del rimboschimento di alcune aree vicine alle città, è stato fatto per ridurre i rischi di calamità naturali e poter quindi stabilizzare il terreno con nuovi alberi. A Pechino, in Cina, il programma “Foreste urbane”, ha avuto proprio lo scopo di riportare il verde in una città sempre più inospitale e inquinata, piantando 54 milioni di alberi e realizzando 23 aree boschive. Il Dongjiao Forest Park, interno alla città di Pechino, ha raggiunto oggigiorno dimensioni superiori di dieci volte quelle di Central Park a new York, mentre nelle aree vicino a Pechino, interi villaggi hanno fatto spazio a nuove foreste, creando così una grande cintura verde.

 

 

In Europa un ottimo esempio di forestazione urbana è la città di Lubiana in Slovenia, interamente gestita in ottica sostenibile e il cui territorio è composto dal 63% da foreste naturali. La città di Lubiana, premiata nel 2017 come città più verde d’Europa, ha adottato una politica conservazionistica nei confronti delle foreste, garantendone l’integrità e aumentandone l’estensione, utilizzando delle aree agricole abbandonate e forestandole, creando inoltre percorsi ciclabili e percorsi vita per i fruitori. La città è infatti circondata da foreste urbane, basti pensare che dal centro città alla foresta ci si impiega solamente 10 minuti in macchina.

 

 

Francesco Massari

®Eco_Design WebMagazine

 

 

Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.

Iscriviti