«Mangiamo ciò che inquiniamo e inquiniamo mangiando», l’intervista a Claudia Laricchia di Future Food Institute

La responsabile delle relazioni istituzionali e degli accordi internazionali del Future Food Institute Claudia Laricchia è stata tra gli ospiti di “New World in Green”, l’iniziativa promossa da Anter lo scorso 14 aprile a Roma. E ci ha parlato del legame tra cibo, clima e ambiente.

Claudia Laricchia di Future Food Institute in occasione di “New World in Green”

In occasione di “New World in Green”, l’iniziativa promossa da Anter lo scorso 14 aprile a Roma, che ha visto al suo interno anche la quinta edizione degli Anter Green Awards, Anter ha incontrato Claudia Laricchia, tra gli ospiti dell’evento, responsabile delle relazioni istituzionali e degli accordi internazionali del Future Food Institute, start-up con base italiana ma dal respiro internazionale che si occupa di innovazione alimentare. Laricchia è inoltre presidente nazionale della commissione Ambiente e Innovazione della Federazione italiana dei Diritti umani (Fidu). Ecco cosa ha raccontato sulla correlazione tra cibo, clima e ambiente.

 

“Mangiamo ciò che inquiniamo e inquiniamo mangiando”. Ci può spiegare in parole semplici questa frase che sembra quasi uno scioglilingua?

Stiamo inquinando il pianeta, questo è sotto gli occhi di tutti. Questo ha un effetto sui cambiamenti climatici: i cambiamenti climatici stanno distruggendo la nostra Terra, la nostra salute, il suolo, che assorbe le emissioni di CO2 che tanto danneggiano la nostra salute e soprattutto quella delle future generazioni e di un pianeta che non possiamo replicare. Quindi è questo il senso: stiamo mangiando quello che inquiniamo e allo stesso tempo stiamo inquinando mangiando, perché l’attuale sistema agroalimentare non è più sostenibile.

 

Claudia Laricchia ospite del talk scientifico di apertura di "New World in Green", l'evento promosso da Anter a Roma il 14 aprile 2019

Claudia Laricchia ospite del talk scientifico di apertura di “New World in Green”, l’evento promosso da Anter a Roma il 14 aprile 2019

 

A causa del cambiamento climatico, è previsto che da qui al 2050 la produzione agroalimentare scenderà di almeno il 20%, a fronte invece di un aumento della popolazione mondiale, che arriverà a 9 miliardi di persone. Possiamo fare qualcosa quotidianamente, ciascuno di noi, per evitare che ciò accada?

Dobbiamo fare qualcosa quotidianamente. Dobbiamo fare qualcosa in tutte le nostre abitudini: abitudini di consumo, abitudini nei trasporti, abitudini relative anche alle nostre organizzazioni, a come si alimentano. Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita e quindi cambiare noi stessi per non cambiare il clima.

 

Quanto può fare la politica e quanto possiamo fare noi singoli cittadini?

Non possiamo delegare il nostro futuro a nessuno, tuttavia evidentemente la politica ha un ruolo molto importante nel normare quello che sta succedendo. Però viviamo in un’epoca in cui, con la rivoluzione digitale, le relazioni tra persone sono completamente cambiate. Oggi il potere ce l’hanno le persone. Lo dimostra anche il movimento “Fridays for Future”, con più di 1.600.000 giovanissimi nelle piazze in più di 100 Paesi. Quindi la politica è molto importante, ma oggi è dal basso che possiamo arrivare anche ad un livello politico.

 

Cambiamento, innovazione. Come lavorano insieme nel settore del cibo?

L’innovazione nel settore agroalimentare è fondamentale anche per tutelare una tradizione. Perché la tradizione è di fatto un’innovazione che ce l’ha fatta. Innovare il settore agroalimentare – dalla produzione, alla trasformazione, alla commercializzazione, al consumo – è poi importantissimo proprio per proteggere il nostro pianeta. Quindi l’innovazione applicata a tutta la filiera agroalimentare è una soluzione per risolvere il rapporto cibo-clima ma anche una leva anche di competitività per le aziende. Ha un impatto fondamentale sulla salute dell’uomo e, ripeto, anche su quella del pianeta, ed ha degli impatti economici, culturali, sociali e ambientali. Quindi l’innovazione è fondamentale proprio per migliorare le condizioni di vita di un pianeta la cui popolazione è in crescita.

 

La responsabile delle relazioni istituzionali e degli accordi internazionali del Future Food Institute Claudia Laricchia a "New World in Green", Roma, 14 aprile 2019

La responsabile delle relazioni istituzionali e degli accordi internazionali del Future Food Institute Claudia Laricchia a “New World in Green”, Roma, 14 aprile 2019

 

Che cos’è il Future Food Institute e di che cosa si occupa?

“Future Food Institute” è una purpose corporation, cioè una corporation guidata soprattutto da scopi e valori, che fa “food innovation” dall’azienda agricola alla ristorazione ed oltre. Un ecosistema internazionale che nasce in Italia e che in Silicon Valley, a Tokyo e a Shanghai si occupa di “food innovation” per quanto riguarda la scienza e l’accademia, con delle partnership importantissime – lavora con Fao e con le Nazioni Unite – ma anche di “open innovation”, cioè di rapporti con le aziende e dà potere ai giovani attraverso una serie di programmi di educazione. Perché siamo convinti che l’educazione sia la base da cui partire per cambiare noi stessi e non il clima.

 

Oggi parliamo promesse. Le chiediamo agli adulti e ce le stanno chiedendo i giovanissimi: promesse di impegno per cambiare e creare un futuro sostenibile. Lei quale promessa si sente di fare?

Secondo me i ragazzi non meritano più le promesse di noi adulti, ma delle azioni. Cioè noi abbiamo la responsabilità di farci esempio e testimonianza di azioni. È finito il tempo delle promesse e delle parole, lo diceva anche il presidente di Anter Antonio Rainone e lo condivido in pieno: oggi è tempo di agire. L’Intergovernmental Panel on Climate Change ci dice che abbiamo 11 anni per mantenere la temperatura della Terra al di sotto di una soglia che sta per diventare molto pericolosa. Il tempo è finito. Per cui non faccio promesse, non sono più credibili: facciamo azioni. L’unica cosa che posso dire è: buon compleanno ad Anter, che di azioni ne ha fatte tantissime.

 

Anter ha tanti progetti rivolti proprio ai giovanissimi e anche di educazione ambientale nelle scuole. Vuole salutare i bambini che seguono Anter, Il Sole in Classe, e gli altri progetti?

Certo! Saluto tutti voi bambini de “Il Sole in Classe”, che l’associazione Anter ha in qualche modo educato, e chiedo a voi di farmi una promessa. E cioè di non dimenticare tutto il patrimonio di conoscenza che avete acquisito durante questo bellissimo progetto, perché siete voi il nostro futuro.

 

 

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