Piano Transizione 5.0, il sostegno per le imprese nella trasformazione digitale ed energetica

Chi può beneficiarne e come richiedere l'agevolazione

Il Piano Transizione 5.0 del Mimit supporta il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.

Un incentivo per le aziende finalizzato anche a ridurre i consumi energetici e il loro impatto ambientale. 

Il Piano Transizione 5.0 è una misura gestita dal Ministero delle Imprese e del Made Italy, che riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”.

La legge n. 67 del 23 maggio 2024 che converte, con modificazioni, il decreto-legge 29 marzo 2024 n. 39 ha apportato importanti novità che riguardano il Piano Transizione 5.0. Tra queste, ha chiarito che gli investimenti agevolati devono essere effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.

Il piano si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro. La misura concede un beneficio sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati.

Credito d’imposta per investimenti nel fotovoltaico

Le aziende possono accedere agli incentivi previsti dalla Transizione 5.0 per investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia solare. L’impianto fotovoltaico deve necessariamente rispettate le seguenti caratteristiche: 1)moduli fotovoltaici prodotti in Europa con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%; 2)moduli fotovoltaici con celle, prodotti in Europa con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%; 3)moduli prodotti in Europa composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.

Chi può beneficiare del Piano Transizione 5.0?

Le organizzazioni che possono beneficiare della misura devono essere impegnate in progetti di innovazione volti alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3%, o, in alternativa, alla riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento di almeno il 5%. Si tratta di una diminuzione che deve essere la conseguenza di investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla transizione tecnologica e digitale delle imprese.

Sono compresi nell’agevolazione anche software, sistemi, piattaforme o applicazioni che garantiscono efficientamento e monitoraggio dei consumi energetici, attrezzature e strumenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Il contributo può essere richiesto da tutte le aziende residenti in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale, a meno che si trovino in situazioni di difficoltà finanziaria o che siano sottoposte a sanzioni interdittive.

Ai sensi dell’art 15, comma 6 del decreto i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono:

  • gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
  • le Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352;
  • gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo
  • professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e
  • comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi.

L’ammontare del credito d’imposta varia in base all’investimento sostenuto e alla riduzione dei consumi ottenuta ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Come richiedere l’agevolazione?

Per accedere all’agevolazione è necessario presentare una certificazione ex-ante che attesti la riduzione dei consumi energetici e un’altra ex-post che provi l’effettiva realizzazione degli investimenti e il completamento del progetto.

La comunicazione può essere inviata tramite la Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» accessibile con SPID dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE. Entro 30 giorni dalla conferma del credito, l’impresa deve trasmettere una comunicazione relativa all’effettuazione degli acquisti effettuati con pagamento a titolo di acconto, mentre, al completamento del progetto, l’impresa trasmette una comunicazione corredata dalla certificazione ex-post.

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