Quanto incide l’inquinamento sul nostro livello di tristezza?

Uno studio del MIT ce lo rivela

C’è un legame tra la felicità e la qualità dell’aria: lo rivela la scienza.

In un articolo pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, il gruppo di ricerca del MIT, il Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Pechino, ha rivelato che gli elevati livelli di inquinamento dell’aria sono associati alla diminuzione della felicità della popolazione.

 

Inquinamento atmosferico in Cina

Da anni, la Cina sta provando ad affrontare gli alti livelli di inquinamento atmosferico che causano, come stimato dai ricercatori dell’Università di Hong Kong, una media di 1,1 milioni di morti premature ogni anno e una perdita economica di circa 38 miliardi di dollari.

Tra le cause principali dell’inquinamento troviamo:

  • l’industrializzazione del paese;
  • la combustione a carbone;
  • l’aumento dell’uso delle automobili.

Il principale inquinante atmosferico è il particolato che, soprattutto a causa delle particelle PM 2,5 che misurano meno di 2,5 micron di diametro, danneggia gravemente i polmoni dei cittadini.

Ma sembra che l’inquinamento non influisca solo sulla salute fisica degli abitanti: come evidenzia il team di ricercatori, guidato da Siqu Zheng, l’inquinamento dell’aria ha anche un costo emotivo.

 

Felicità e inquinamento

Il gruppo di ricerca ha deciso di osservare l’umore degli abitanti delle aree urbane di 144 città cinesi attraverso milioni di messaggi su Sina Weibo, la più grande piattaforma social cinese che combina e caratteristiche di Twitter e quelle di Facebook in un unico social media.

Il team ha applicato un algoritmo di intelligenza artificiale capace di analizzare lo stato d’animo di oltre 210 milioni di tweet geotaggati relativi al periodo marzo-novembre 2014; ha poi calcolato il valore medio per ogni singola città in un determinato periodo, valore che va da 0 a 100, dove 0 indica umore estremamente negativo e 100 umore positivo.

Tale valore, rinominato indice di felicità, è stato poi incrociato con le informazioni sulla concentrazione di PM 2,5 estratte dai report giornalieri della qualità dell’aria rilasciati dal Ministero della Protezione Ambientale cinese e i dati delle condizioni meteorologiche.

I risultati emersi incrociando questi dati hanno evidenziato una correlazione negativa tra i livelli di particolato presenti nell’aria e quelli di felicità: maggiore è l’inquinamento, maggiore è il livello di tristezza della popolazione.

Dallo studio è emerso che le persone maggiormente influenzate dai livelli di inquinamento atmosferico sono:

  • coloro che vivono nelle città più pulite, preoccupati per la propria salute e per la qualità dell’aria che respirano;
  • coloro che vivono nelle città più inquinate, molto più consapevoli dei danni fisici derivanti dall’esposizione a sostanze inquinanti;
  • le donne;
  • le persone con redditi più alti.

 

Conclusioni

Ciò che emerge dunque da tale studio è che la popolazione è influenzata emotivamente dai cambiamenti dei livelli di inquinamento: più alto è il tasso, maggiori saranno le probabilità che le persone adottino comportamenti impulsivi e rischiosi, derivati da stati di ansia e depressione.

L’ennesima dimostrazione del costo in termini sociali dell’inquinamento atmosferico.

 

 

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