Carburante green, ecco come il Saf potrebbe essere una svolta nel settore dell’aviazione

Si tratta di una tipologia di biocarburanti prodotta con il riutilizzo degli scarti da cucina.

SAF carburante aereo sostenibile

Il Saf (Sustainable Aviation Fuel) potrebbe davvero rendere l’aviazione sostenibile e azzerare l’impronta di carbonio dei viaggi in aereo?

A novembre 2023 è decollato dall’aeroporto Heathrow di Londra con atterraggio a New York,  il primo aereo al mondo alimentato solamente dalla SAF, ovvero Sustainable Aviation Fuel. Si tratta di una tipologia di biocarburanti prodotta con il riutilizzo degli scarti da cucina.

Già in Francia nel 2022 alcune compagnie aeree avevano adottato lo stesso carburante, però in quel caso si trattava di un volo nazionale.

Questo carburante potrebbe portare davvero ad una vera e propria svolta nel settore dell’aviazione?

Cosa è il SAF?

Si tratta di un carburante per l’aviazione prodotto da svariati materiali di scarto, come oli e grassi esausti, rifiuti solidi urbani, scarti dell’agricoltura e delle attività forestali.

Tra le caratteristiche principali, essendo sostenibile può essere utilizzato più frequentemente, anche in linea con gli obiettivi economici, sociali e ambientali e ha la capacità di mitigare l’impatto ambientale nell’ambito del trasporto aereo.  Inoltre, il SAF è un carburante che soddisfa i requisiti tecnici e di certificazione per poter essere utilizzato nell’ambito aeronautico. Non richiede l’utilizzo di motori speciali, né di alcuna modifica ai velivoli.

Il traffico aereo è tra i settori che influenzano maggiormente il cambiamento climatico. Circa il 2,4% delle emissioni globali di CO2 arriva dal traffico aereo, secondo i dati dell’International Council on Clean Transportation.

Quello del SAF, però, oggi rappresenta solo una quota pari allo 0,1% del totale del carburante usato dalle compagnie aeree, questo anche perché è prodotto in piccole quantità e costa da tre a cinque volte più del normale carburante per aerei.

Nell’ottobre 2023, il Consiglio dell’UE ha adottato norme specifiche  sull’energia rinnovabile e sui carburanti sostenibili per l’aviazione, il cosiddetto “RefuelEU Aviation”, che rientra nel pacchetto legislativo, “Fit for 55”, il piano dell’Ue per una transizione verde. L’obiettivo è quello di aumentare sia la domanda sia l’offerta di carburanti sostenibili per l’aviazione. Una volta entrate in vigore, le nuove norme contribuiranno a decarbonizzare il settore del trasporto aereo imponendo ai fornitori di carburante di miscelare carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) con cherosene in quantità crescenti a partire dal 2025.

Compagnie aree e Saf, come siamo messi?

Air France-Klm ha lanciato il programma “Saf Corporate”. Le aziende partner del progetto, dopo aver stimato le emissioni di CO₂ associate ai loro viaggi, possono determinare il contributo annuale che desiderano apportare. Il Gruppo mira ad aumentare la quota di Saf fino al 2% del totale del carburante nel 2025 e raggiungere il 10% entro il 2030.

Ryanair, invece, ha stretto una partnership con Neste per alimentare un terzo dei voli in partenza dall’aeroporto di Amsterdam con una miscela Saf del 40% e ha firmato altri accordi del genere con Repsol in Spagna e Portogallo. L’obiettivo di Ryanair è utilizzare il 12,5% di Saf entro il 2030.

Il Saf, però, non prende ancora il volo come carburante green, ma potrebbe rappresentare davvero la strada giusta verso l’aviazione sostenibile.

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