Scuola, ecco in cosa consiste il modello Dada

Lo studente a scuola diventa protagonista della propria formazione.

modello dada scuole

Nel mondo della scuola, un modello didattico funzionale ai processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti possano divenire attori principali e motivati.

L’acronimo Dada sta per “Didattiche per Ambienti di Apprendimento“. Si tratta di modello innovativo già diffuso in un centinaio di scuole italiane, sia primarie che secondarie, che offre un approccio educativo basato sulla “gioia apprenditiva” e sull’attivazione degli studenti. A lanciare il modello nel 2014 i Licei Scientifici Statali “J. F. Kennedy” e “A. Labriola” di Roma.

Dada è un movimento nato dal basso che si fonda sull’autonomia scolastica e sulla volontà di sperimentare nuovi modelli didattici. A confermare l’efficacia, il monitoraggio decennale condotto dall’Università La Sapienza di Roma, che ha evidenziato un miglioramento nell’uso del tempo scuola, una maggiore inclusione e un aumento del benessere degli studenti e degli insegnanti.

Il modello Dada si basa sull’ambiente di apprendimento. L’aula non è più assegnata alla classe, ma al dipartimento disciplinare, diventando un ambiente specializzato e attrezzato per specifiche materie. Sono così gli studenti a muoversi tra le diverse aule, favorendo così la concentrazione e l’apprendimento attivo.

Si parla di GIL (Gioia Interna Lorda), come obiettivo fondamentale del modello. La Gil si alimenta offrendo agli studenti fiducia e responsabilità, rendendo l’apprendimento significativo e duraturo.

Cosa devono fare le scuole per adottare il modello Dada? Per adottare il modello Dada è necessario un percorso strutturato, che include formazione per l’intero corpo docente e una profonda riorganizzazione logistica e didattica.

I punti cardine su cui si fonda il modello DADA:

  • Movimento: spostarsi tra le aule riattiva la concentrazione e le capacità cognitive.
  • Persona educante: il docente è il motore del cambiamento con la sua visione pedagogica.
  • Fiducia: gli studenti sono responsabilizzati come cittadini attivi.
  • Edificio apprenditivo: gli ambienti sono personalizzati per valorizzare strumenti e risorse.
  • Comunità educante: scambio di buone pratiche e collaborazione.
  • Dada: un movimento dal basso per una scuola migliore

L’attuazione di DADA, con la creazione di ambienti di apprendimento attivi dove gli studenti diventano sempre di più soggetti positivi della propria formazione, intende favorire la diffusione, nella didattica quotidiana, di approcci operativi che tengono conto della “piramide dell’apprendimento” in cui il “fare” garantisce una migliore sedimentazione delle conoscenze oltre che  l’acquisizione di abilità e competenze.

Nella Scuola secondaria di I grado Gramsci di Collegno, grazie al progetto DADA, ogni aula è progettata per essere un ambiente stimolante, funzionale e coinvolgente, dove lo spazio fisico diventa un alleato dell’apprendimento. Le aule sono allestite con materiali e arredi come pareti colorate e oggetti tematici, un ambiente che favorisce un apprendimento più efficace.

Ogni alunno ha un proprio armadietto dove può riporre e organizzare il materiale scolastico, imparando così a gestire autonomamente i propri strumenti di lavoro. Inoltre, invece di restare chiusi in spazi limitati, gli alunni possono girare liberamente per la scuola, socializzare nei corridoi, nel cortile o nell’atrio, e ricaricarsi per le lezioni successive. A questo si aggiunge la didattica laboratoriale, che favorisce un apprendimento attivo, pratico e collaborativo. Un concetto fondamentale della scuola è quello dell’edificio come “terzo insegnante”, ovvero una struttura che diventa essa stessa con i suoi spazi un agente educativo attivo.

 

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