Generare acqua potabile a una velocità di 0,3 litri all’ora e richiede solo 20 watt di potenza per litro. La valigetta del MIT fa questo con un click.
Trasformare l’acqua di mare in acqua potabile con un solo click? Ora è possibile. Non è solo un grande un passo in avanti importantissimo per l’ingegneria moderna: questa innovazione messo a punto nei laboratori del MIT, Massachusetts Institute of Technology, potrebbe risolvere i problemi idrici all’orizzonte.
Si tratta di un desalinizzatore grande come una valigetta semplicissimo da usare: premendo un solo bottone è possibile generare un litro d’acqua potabile in tre ore. La differenza con i desalinizzatori utilizzati fino ad oggi, grandi e con costose e costanti manutenzioni, questa valigetta, inventata dal team guidato dal professor Jongyoon Han, ha un costo di soli 50 dollari e funziona grazie all’utilizzo dell’energia elettrica prodotta da un pannello solare. Il pannello può essere montato accanto alla valigetta stessa o caricato come un cellulare in assenza delle condizioni per l’utilizzo del pannello solare.
La scarsità delle risorse idriche è un fattore sempre più cruciale per la stabilità geopolitica del futuro, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici che già stanno portando a grosse ondate di siccità. Le valigette del MIT possono essere impiegate in regioni marine dove piove molto poco, piccole isole oppure per la navigazione di lungo raggio.
Si basa su due processi di desalinizzazione, l’elettrodialisi, che permette tramite membrane cariche di separare gli ioni dall’acqua, e la polarizzazione della concentrazione di ioni (ICP), un sistema che consente di rimuovere anche i solidi e i batteri dall’acqua. Grazie a questi due sistemi, l’acqua di mare in ingresso viene convertita in acqua potabile che soddisfa gli standard le linee guida dell’OMS.
“Il dispositivo ha avuto successo dalla sua prima uscita. Ma penso che il motivo principale sia l’insieme di tanti piccoli progressi che abbiamo fatto lungo il percorso” ha affermato il professor Jongyoon Han.
L’intero sistema di desalinizzazione entra in una scatola dalle dimensioni di una valigetta, è alimentato a batterie e si controlla con uno smartphone. Per ridurre l’impatto ecologico, utilizza il sottoprodotto della salamoia come soluzione di risciacquo per gli elettrodi a quasi la stessa salinità dell’acqua in ingresso. L’efficienza del dispositivo? Genera acqua potabile a una velocità di 0,3 litri all’ora e richiede solo 20 watt di potenza per litro, anche se i ricercatori dovranno ancora fare dell’altro lavoro perché il costo complessivo di produzione dell’acqua potabile sia inferiore a quello degli impianti di desalinizzazione più grandi. Il dispositivo resta in ogni caso un’opzione interessante per ridurre drasticamente l’impatto ecologico degli impianti.
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