Trattato per fermare l’inquinamento da plastica, cosa è stato deciso a Nairobi?

Gli Stati in disaccordo e le ong ambientaliste accusano alcuni paesi di "ostruzionismo"

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La produzione annua di plastica è più che raddoppiata in vent’anni. Ecco perchè occorre intervenire subito. Che accordi sono stati presi a Nairobi?

Lo scorso novembre, a Nairobi, in Kenya, i rappresentanti di 175 paesi hanno partecipato a sette giorni di discussioni nella sede del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), per trovare un accordo su un trattato che dovrebbe risolvere il problema crescente dell’inquinamento da plastica.

Ma una sessantina di Paesi, prima degli incontri a Nairobi, avevano espresso le loro perplessità riguardo la tendenza di altri governi a voler solo aumentare la quota di riciclo della plastica, anziché ridurne la produzione. Se da una parte c’è stato un ampio consenso sulla necessità di un trattato in merito ad un problema  sempre più urgente come quello dell’inquinamento da plastica, dall’altra ci sono molte divergenze sulle misure concrete da adottare. Le ong hanno chiesto una riduzione della produzione del 75% entro il 2040, mentre i paesi produttori di petrolio e le lobby dell’industria della plastica puntano a rafforzare il riciclo.

Nonostante questo, l’Unep ha comunque espresso “soddisfazione” per i progressi sostanziali compiuti durante i negoziati. “Ora abbiamo un documento – una bozza – che è molto più inclusivo nella gamma delle idee”, ha detto all’AFP Stewart Harris, portavoce del Consiglio internazionale delle associazioni chimiche. Ma le associazioni ambientaliste la pensano diversamente. “Se vogliamo proteggere il nostro clima, la nostra biodiversità e la nostra salute, dobbiamo ridurre la produzione di plastica almeno del 75% entro il 2040: questo è indiscutibile, ma oltre la metà del tempo a disposizione per i negoziati è già trascorsa e stiamo procedendo verso il fallimento. I governi stanno permettendo agli interessi legati ai combustibili fossili di guidare i negoziati verso un trattato che, senza alcun dubbio, aggraverà la crisi climatica e accelererà un cambiamento climatico incontrollato”, afferma Graham Forbes di Greenpeace. Le ong ambientaliste hanno accusato alcuni paesi, in particolare Iran, Arabia Saudita e Russia, di aver fatto “ostruzionismo”.

La produzione annua di plastica è più che raddoppiata in vent’anni, raggiungendo i 460 milioni di tonnellate, e potrebbe ulteriormente triplicare entro il 2060 se non si interviene subito. Al momento solo il 9% della plastica è riciclata.

La sessione di Nairobi era la terza di cinque. La quarta e la quinta si svolgeranno nel 2024 in Canada e in Corea del Sud. L’obiettivo è concludere il primo trattato globale contro l’inquinamento da plastica entro il 2024. Ci riusciranno? Staremo a vedere.

 

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