7 Febbraio 2019 4 min di lettura
Convengono sempre più i contratti di lungo termine per le energie pulite, in assenza di incentivi. Ecco i vantaggi di questi strumenti sempre più diffusi anche in Italia
7 Febbraio 2019 4 min di lettura
Incentivi per le rinnovabili? Sì, grazie. Ma in mancanza di agevolazioni statali fotovoltaico ed eolico possono diventare convenienti grazie ai Ppa, i contratti di lungo termine per le rinnovabili che, in gergo tecnico, sono definiti Power purchase agreement.
Da poco questi strumenti sono utilizzabili anche in Italia: la Strategia Energetica Nazionale dà infatti la possibilità di sottoscrivere contratti di lungo termine per la vendita di elettricità da impianti di grandi dimensioni alimentati da energia solare ed eolica. E i contratti a lungo termine, in questo senso, rappresentano una forma di copertura degli investimenti contro il mercato fluttuante sui prezzi energetici. Vediamo perché.
I Ppa sono contratti di acquisto dell’energia che un soggetto grossista (trader) offre al proprietario di impianti di produzione. Attraverso questo meccanismo contrattuale un’azienda s’approvvigiona di energia elettrica acquistandola direttamente da un produttore di energia. I Ppa durano oltre 10 anni: con questi l’investitore vuole coprire il periodo necessario a compensare il finanziamento iniziale. È negli Stati Uniti, dove lo strumento è più utilizzato, che la durata dei Ppa arriva a 10-15 anni, mentre in Europa e in Italia la soglia s’abbassa a 3-5 anni anche se ultimamente l’orizzonte temporale si sta allargando. Un Ppa “verde” consente la vendita di elettricità a un costo fisso per Kilowattora: gli acquirenti hanno dunque a che fare con prezzi prevedibili che vengono specificati in anticipo nei contratti in questione mentre gli acquirenti possono detrarre dal bilancio la voce “carburante”.
A dare il buon esempio sono stati colossi del calibro di Apple, Facebook e Microsoft. Queste grandi società americane hanno scelto di stipulare contratti a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile o “green Ppa” per centrare (tutto o quasi) l’obiettivo di energia pulita al 100%. Secondo una statistica di Bloomberg New Energy Finance (agosto 2018), nei primi sette mesi di quest’anno sono stati sottoscritti nel mondo contratti di questo tipo per un totale di 7,2 Gigawatt di potenza installata negli impianti eolici e fotovoltaici. In particolare, soltanto negli ultimi quattro anni, l’industria europea ha portato a casa 1,5 Gigawatt di potenza installata attraverso contratti di lungo termine per le rinnovabili, di cui 1,3 Gigawatt riferiti soltanto a progetti nell’eolico. I contratti Ppa vengono privilegiati dalle aziende che hanno imboccato la strada della transizione energetica green ma non solo. In Italia si sta discutendo a livello nazionale se prevedere per la pubblica amministrazione l’obbligo di approvvigionarsi, almeno in parte, di elettricità attraverso questi accordi. Tali offerte hanno il vantaggio, appunto, di promuovere gli investimenti riducendo i costi aziendali.
Nel 2017 l’Acwa Power ha sottoscritto con l’Autorità per l’elettricità e l’acqua di Dubai (Dewa) un contratto Ppa di 35 anni per una centrale solare di potenza da 700 Megawatt che rientra nel Mohammed bin Rashid al Maktoum Solar Park, il mega progetto solare di Dubai. Colpisce di questo contratto non solo una durata temporale che è più spalmata nel tempo ma anche il valore economico di un’offerta record che s’aggira intorno ai 7,3 centesimi di dollaro per Kilowattora. E con un contratto di più lungo, diventa più facile ammortizzare le spese iniziali per l’installazione dell’impianto riducendo così il prezzo dell’energia. Il progetto, in particolare, prevede la costruzione della torre solare più alta del mondo (260 metri) e il più grande sistema di accumulo di energia termica con una capacità di 15 ore.
Sull’utilizzo dei Ppa il ministero dello Sviluppo economico ha tenuto una conferenza il 19 dicembre scorso dedicata proprio a questi strumenti per analizzare tutte le criticità e difficoltà legate al loro utilizzo, alla presenza del sottosegretario Davide Crippa. Con l’occasione sono state presentate alcune buone pratiche di livello internazionale avviando un confronto fra i principali attori del settore per costruire un percorso utile all’implementazione dei Ppa, sia nel settore pubblico che in quello privato.
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