Verso il 2030: a che punto siamo con le rinnovabili in Italia

C’è ancora da fare per realizzare la svolta verso le energie rinnovabili prevista dal Piano nazionale integrato energia e clima, a tutela dell’ambiente. Lo spiega il Renewable Energy Report 2019 del Politecnico di Milano. Energia eolica e solare le fonti su cui puntare

Una mano che sostiene delle turbine eoliche si oppone a un'altra mano che sostiene delle ciminiere

Il Piano Nazionale integrato energia e clima (PNIEC), messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, raccoglie gli obiettivi che il nostro Paese deve raggiungere entro il 2030 in materia di energia e tutela dell’ambiente. La finalità del Piano è indicare le linee guida da seguire per realizzare e superare i target fissati al 2030 dall’Unione europea su energia e clima.

In particolare, in materia di energie rinnovabili, il Piano definisce il seguente obiettivo: entro il 2030 il 30% dell’energia consumata complessivamente in Italia (consumo finale lordo) dovrà essere proveniente da fonti energetiche rinnovabili. Perciò dei 111 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) che si stima saranno consumati complessivamente nel nostro Paese nel 2030, circa 33 Mtep dovranno provenire da fonti rinnovabili. Più nel dettaglio, la quota di rinnovabili prevista per il 2030 è fissata al 55,4% per i consumi elettrici, al 21,6% per quanto riguarda l’energia impiegata nei trasporti e al 33% per il settore termico, cioè in materia di energia utilizzata per il riscaldamento e il raffrescamento. Se consideriamo poi le diverse fonti da cui proviene l’energia, invece che i suoi utilizzi, il Piano prevede (a differenza delle altre fonti energetiche rinnovabili) un forte aumento della produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare, che, secondo gli obiettivi fissati dal documento, dovrebbero rispettivamente più che raddoppiare e quasi triplicare: l’energia eolica prodotta in Italia dovrà passare dai 9.776 Mw (megawatt) l’anno registrati nel 2017 ai 18.400 Mw previsti per il 2030, mentre quella fotovoltaica dai 19.682 Mw del 2017 ai 50.880 Mw del 2030.

 

Lampadine fatte di piante, alimentate con energia rinnovabile

Entro il 2030 il 30% dell’energia consumata in Italia dovrà essere proveniente da fonti rinnovabili. La quota sale al 55,4% se si considerano solo i consumi elettrici. Ph. Esi Africa

 

È lecito perciò domandarsi a che punto sia il nostro Paese in questo percorso, cioè quali sono i numeri attuali del consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili in Italia e quanto c’è ancora da lavorare per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC. In questo ci viene in aiuto il Renewable Energy Report 2019, stilato dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano. Il report, giunto alla sua quinta edizione, analizza, tra le altre cose, lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia, in termini di nuove installazioni e produzione di energia. Quello 2019, presentato a maggio, evidenzia alcuni dati interessanti, in particolare in merito alle performance di eolico e fotovoltaico in Italia negli ultimi anni. Nel 2018 la potenza dei nuovi impianti ad energia eolica installati è pari a 511 Mw mentre gli impianti ad energia solare ammonta a 437 Mw. Per entrambi le fonti energetiche rinnovabili, a impatto zero sull’ambiente, i trend di crescita attuali sono più bassi rispetto a quelli indicati dal PNIEC, che fissa come obiettivo per l’eolico un incremento medio annuo di installazioni, nel periodo 2017/2030, pari a 664,15 Mw, mentre per il fotovoltaico la differenza è ancora più netta: a fronte di una crescita di 437 Mw nel 2017, quella media annua prevista dal PNIEC per il periodo 2017/2030 ammonta a quasi 2400 Mw.

 

Grafico sui trend di sviluppo del fotovoltaico previsti dal Pniec e quelli attuali

Il grafico elaborato dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano mostra come sia necessario dare una spinta allo sviluppo del fotovoltaico per raggiungere l’obiettivo fissato dal Piano Nazionale integrato energia e clima. Gli attuali trend di crescita non sono infatti sufficienti a raggiungerlo. Immagine: Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Gestionale

 

C’è ancora molto da fare dunque ed è necessario lavorare per dare una spinta allo sviluppo del settore eolico e di quello fotovoltaico per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNIEC (e di conseguenza dall’Unione Europea) in materia di energia e clima, a tutela dell’ambiente. Come affermano gli esperti del Politecnico di Milano nel Renewable Energy Report 2019, “Si tratta di obiettivi particolarmente ambiziosi, il cui conseguimento è però necessario affinché si raggiunga il deciso taglio delle emissioni di gas climalteranti stabilito a livello internazionale”.

Per spingere in direzione del raggiungimento di questi obiettivi, secondo Umberto Bertelè e Vittorio Chiesa del Politecnico (tra gli autori del report), “l’importante è corroborare il PNIEC con una serie di interventi normativi e regolatori che possano costruire il contesto adatto alla ripresa degli investimenti”. Ed è quello che si è proposto di fare il decreto FER 1: in vigore dallo scorso agosto, dà il via ad una serie di incentivi per la nuova realizzazione o il rifacimento di impianti di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

 

®Eco_Design WebMagazine

Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.

Iscriviti