ANTER Monitor | Domanda elettrica 2023 e andamento delle rinnovabili 

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Cari Associati e Associate ritorna la rubrica ANTER Monitor a valle della pubblicazione dei dati più recenti pubblicati sulla domanda elettrica italiana da parte del gestore di rete elettrica di trasmissione (TERNA), e del rapporto GSE su Clima ed Energia.  

Abbiamo già ribadito quanto sia importante ai fini della decarbonizzazione: A) l’aumento del peso dei consumi elettrici sul totale dei consumi energetici finali (che attualmente si ferma al 23%); B) il parallelo aumento della produzione dell’elettricità da fonti di energia rinnovabile.

Come chiude la domanda elettrica per il 2023?

Sul primo punto, secondo le rilevazioni di Terna, i consumi elettrici italiani nel 2023 sono diminuiti del -2,8% rispetto al 2022, attestandosi a 306,1 miliardi di kWh.

Italia: domanda elettrica 2016-2023

Fonte: elaborazione Anter Monitor su dati Terna

 

Analizzando l’andamento temporale della domanda la riduzione osservata è in continuità con la contrazione della domanda partita nella seconda metà del 2022 e che si è mantenuta sostanzialmente invariata sino a oggi, attestandosi su livelli costantemente inferiori rispetto al trend storico pre-crisi energetica e in controtendenza con gli obiettivi di una maggiore elettrificazione dei consumi energetici indicati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima per il 2030.

 

Italia: andamento consumi elettrici e peso delle rinnovabili

                   Fonte: elaborazione Anter Monitor su dati GSE; 2023 stima su dati Terna-GSE

 

Inoltre, la rinnovata ambizione in tema di rinnovabili nel settore elettrico proposta dal piano Re-PowerEU, richiederebbe un incremento delle rinnovabili nella domanda elettrica ancora superiore agli obiettivi PNIEC 2030.

Come hanno contribuito le rinnovabili alla domanda elettrica 2023?

In merito al secondo elemento, è stata rilevata una positiva crescita delle fonti rinnovabili che nel 2023  hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda elettrica, rispetto al 31% del 2022, così tornando verso valori degli anni precedenti. Il valore è in aumento grazie al contributo tendenziale positivo di tutte le fonti e, in particolare, della produzione idroelettrica, tornata in linea con i valori storici e dei record raggiunti da eolico (23,4TWh) e fotovoltaico (30,6TWh).

In termini di nuovi impianti da fonti rinnovabili installati, secondo i dati forniti da Terna, nel 2023 sono state attivate nuove capacità per circa 5,8 GW, superando abbondantemente i circa 2,7 GW delle attivazioni del 2022.

Italia: RES su domanda elettrica e incremento potenza installata

Fonte: Anter Monitor su dati MASE, GSE, Terna

Tale tendenza, seppure conferma un’accelerazione nell’ampliamento delle fonti rinnovabili elettriche, è ancora inferiore ai circa 8-10 GW/anno di nuove installazioni che sarebbero necessarie per traguardare gli obiettivi del PNIEC sulle FER elettriche (65%) rispetto al 36,8% registrato nel 2023.

Non solo elettrico: le rinnovabili termiche?

Nel settore della produzione di calore (termico) continua il ruolo fondamentale delle fonti tradizionali (con in testa il gas naturale), mentre le fonti rinnovabili si fermano al circa 20%.

                               Italia: andamento consumi termici e peso delle rinnovabili

                      Fonte: elaborazione Anter Monitor su dati GSE; 2023 stima su dati ENEA-GSE

 

Anche la domanda di calore si presenta in continua contrazione sia per effetto di due inverni miti sia per l’attenzione nei consumi imposti dalla crisi energetica 2022-2023. Guardando agli obiettivi fissati nella revisione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) anche le rinnovabili termiche negli ultimi anni si stanno muovendo in controtendenza con una penetrazione nella domanda finale da calore che dovrebbe arrivare a più del 36% al 2030.

Le sfide e la possibilità di incidere

Lo scenario attuale delle fonti rinnovabili pone una duplice sfida: da un lato l’accelerazione nelle nuove installazione di impianti da fonti rinnovabili su scala nazionale; dall’altro la ripresa dei consumi elettrici che stentano a decollare a causa di un debole effetto sostituzione rispetto ad altri driver energetici (prodotti petroliferi per trasporti, gas naturale per riscaldamento etc.). Sulla prima delle due sfide si sta lavorando attraverso l’identificazione a livello nazionale delle cosiddette aree idonee che con un decreto in arrivo dovrebbe poi facilitare l’iter di valutazione ambientale e gli altri necessari all’autorizzazione di nuovi impianti. Sulla seconda sfida è difficile prevedere una ripresa dei consumi verso i valori auspicati dal PNIEC nei prossimi anni a causa di una debole ed incerta crescita economica colpita dall’instabilità internazionale, inverni più miti, comportamenti dei consumatori sempre più attenti al risparmio, oltre che all’efficienza e scarsa, ancora bassa competitività delle tecnologie “elettriche pure” nei trasporti, che dovrebbero inaugurare una nuova crescita della domanda.

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