Energia, produrre elettricità dal mare. Il progetto destinato alle piccole isole italiane non autosufficienti

Si chiama Pendulum Wave Energy Converter (PEWEC) ed è stato realizzato da ENEA e il Politecnico di Torino

Soddisfare il fabbisogno energetico di isole medio-piccole. Questo è l’obiettivo del convertitore marino PEWEC realizzato da Enea e Politecnico di Torino grazie al quale sarà possibile produrre elettricità dal mare.

 

Produrre elettricità dal mare con un sistema innovativo e a basso costo. Questo l’obiettivo con cui è nato il progetto del Pendulum Wave Energy Converter (PEWEC), convertitore di onde marine, in grado di fornire energia sostenibile alle tantissime piccole isole italiane che non possiedono una fonte di energia autosufficiente.

Il progetto di ENEA e del Politecnico di Torino, testato per la prima volta a Roma nel 2016 in scala 1:12,  è composto principalmente da uno scafo galleggiante ormeggiato sul fondale e da un pendolo collegato all’albero di un generatore elettrico. La sua permette di produrre elettricità dal mare, sfruttando onde di piccola altezza e alta frequenza. I ricercatori sono convinti che “L’installazione del PEWEC può arrivare a soddisfare del tutto il fabbisogno energetico di isole medio-piccole che basano il proprio approvvigionamento di energia su impianti a combustibili fossili. Queste tecnologie sono implementabili non soltanto nella fornitura di energia elettrica per usi domestici o civili, ma anche industriali (ad esempio nell’acquacoltura)”.

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“L’energia elettrica negli impianti di acquacoltura è sempre maggiormente utilizzata per i fini di distribuzione del cibo, ricircolo dell’acqua/ossigenazione, illuminazione. Il costo dell’energia elettrica dovuto al solo gasolio per la produzione del pesce negli impianti di acquacoltura marina è valutato al 2018 nel range 0,4-0,6 €/kWh e corrispondente al 19% – 45% del valore di vendita all’ingrosso del pesce prodotto. L’impatto di un sistema come il PEWEC permette la produzione eco-compatibile di energia in loco in un’ottica di green fish farming”.

 

“Il PEWEC 2.0 presenta alcune migliorie tecnologiche rispetto alla versione precedente. Un prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale dell’Università Federico II di Napoli per studiare la risposta dello scafo e degli ormeggi a onde estreme. Abbiamo esposto il dispositivo hi-tech a serie di onde particolarmente alte (in scala) sia regolari che irregolari, generate artificialmente all’interno del bacino di test, evidenziando un’ottima capacità di tenuta e di produzione elettrica del sistema anche in condizione estreme. Questo tipo di prove sono fondamentali per valutare le prestazioni e la resistenza dei convertitori anche in situazioni critiche di onde da tempesta”, spiega Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio ENEA di Modellistica Climatica e Impatti.

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NEA e Politecnico di Torino stanno adesso lavorando per installare il dispositivo lungo le coste del Mediterraneo con la maggiore presenza di onde, come la costa della Sardegna e il Canale di Sicilia.

 

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