Inquinamento atmosferico, ormai ricopre quasi tutta la Terra. Lo studio

Dott.ssa Russo: “I bambini sono i soggetti più a rischio”

“La salute dei nostri bambini è in serio pericolo a causa di un ambiente sempre più degradato, dove per ambiente si definisce la somma delle condizioni esterne che interferiscono sullo sviluppo della vita e sull’andamento della salute”, dottoressa Stefania Russo del Comitato scientifico di Anter.

 Inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, contaminanti chimici e fisici, stili di vita sempre più scorretti. Questo è lo scenario attuale dal quale dovremmo cercare di uscire, ma non è così semplice.  A pagare il prezzo più alto sono purtroppo proprio i bambini.

“Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) più del 33% delle malattie nei bambini al di sotto dei 5 anni è dovuto a fattori ambientali. Sono loro i soggetti più vulnerabili in quelle che si definiscono le finestre di suscettibilità, ovvero la vita fetale, la prima infanzia, ma anche l’adolescenza, età critica per un individuo.afferma la dottoressa Stefania Russo del Comitato scientifico di ANTER – In particolare occorre fare attenzione ai primi 1000 giorni di vita in cui si definisce il futuro di un individuo, ovvero i giorni che partono dal concepimento fino ai primi due anni”.

In questo scenario arriva l’appello di 14mila tra medici pediatri e neonatologi: “Serve un’azione coraggiosa, i danni dell’inquinamento per i bambini sono gravissimi“. Tra i motivi per cui i bambini sono tra i soggetti più vulnerabili sicuramente “la maggiore aspettativa di vita, tempo quindi di esposizione più lungo agli inquinanti – come spiega la dottoressa Russo – un maggiore assorbimento cutaneo, perché hanno un rapporto aria superfice/volume superiore a quello degli adulti, e ancora immaturità dei sistemi di difesa, e a questi motivi, ovviamente, si aggiunge il fatto che non possono difendersi come può difendersi un adulto”.

A questo si aggiunge uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health, condotto dagli scienziati della Monash University School of Public Health and Preventive Medicine di Melbourne, in Australia, secondo il quale l’inquinamento atmosferico ricopre quasi tutta la Terra. Infatti, solamente lo 0,18 % dell’intera superficie terrestre e lo 0,001 % della popolazione mondiale sono esposti a livelli di inquinamento atmosferico considerati sicuri secondo gli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.  “Appena 79mila persone al mondo su 8 miliardi di persone respirano aria davvero pulita. Una situazione catastrofica”, afferma la dottoressa Russo.

 

Settore energetico responsabile dell’80% delle emissioni di gas serra 

Secondo alcuni ultimi dati forniti recentemente da Eurostat che mettono in evidenzia come lo scenario, negli ultimi 10 anni, si sia modificato, stiamo assistendo ad una riduzione del contributo dell’emissione di gas serra da parte delle industrie manifatturiere e quelle energetiche, ma continua ad essere rilevante quello relativo al settore dei servizi e residenziale. “Quindi potremmo arrivare a dire che è la famiglia che contribuisce a creare inquinamento”, spiega la dottoressa Russo.

Un altro report diffuso da Istat (Istituto nazionale di statistica) evidenzia come le famiglie italiane sono ancora molto arretrare in termini di consumo energetico. Nel 2020 la spesa media annuale in consumi energetici è di 1.411 euro a famiglia (1.542 euro al Nord; 1.220 euro nel Mezzogiorno) di cui l’83,8% per metano ed energia elettrica. Per visionare tutto il report QUI

 

Infografica consumi energetici delle famiglie 2020-2021 – Fonte Istat

“L’obiettivo è quello di puntare ad un efficientamento energetico e ad una riduzione dei consumi familiari, puntando sempre di più all’utilizzo di energie rinnovabili”, afferma la dottoressa Russo.

 Come possiamo ridurre i nostri consumi di energia e risparmiare sulle bollette? Ecco la guida pratica realizza dalla dottoressa Russo. LEGGI QUI

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