L’universo Slow Food

Una corretta alimentazione per il benessere della persona e dell’ambiente

Mangiar bene significa prendersi cura della propria salute e anche dell’ambiente. Fortunatamente la cultura collettiva è oggi più attenta alla corretta alimentazione, ma non è ancora abbastanza consapevole dell’impatto che questo fattore ha sul nostro ecosistema e resta fondamentale puntare sull’informazione per tutelare al meglio la qualità della vita di ognuno di noi.

Svolge un ruolo cruciale in questo Slow Food, importante associazione no profit, che da più di 30 anni opera per restituire valore al cibo, nella ferma convinzione che, cambiando le abitudini e le scelte alimentari, possiamo cambiare il mondo.

Ci siamo fatti raccontare di più da Sara Ferraiolo, Responsabile relazioni esterne e partnership di Slow Food.

sara ferraiolo slow food

Qual è la filosofia Slow Food e di cosa si occupa?

Slow Food è un’associazione che a livello globale coinvolge milioni di persone in 160 Paesi. Il suo grande obiettivo è garantire l’accesso al cibo buono, pulito e giusto per tutti.

Buono, perché “il piacere del cibo” e la convivialità sono al punto primo del nostro statuto; pulito e giusto perché la produzione di ciò che mangiamo deve essere sostenibile da un punto di vista ambientale ed etico, nel rispetto delle persone che ci lavorano. Oggi aggiungiamo anche l’aggettivo “sano”, perché riteniamo che un cibo che faccia bene alla salute sia un diritto per tutti.

Per farlo abbiamo capito fin da subito che dovevamo innanzitutto lavorare sulla tutela della biodiversità. Da questa consapevolezza nasce l’Arca del Gusto, una mappatura globale delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione, oggi arrivata a 5.000 prodotti, e, come naturale evoluzione, il progetto dei Presìdi Slow Food, dove davvero mettiamo in campo tutte le nostre forze e competenze per salvaguardare prodotti e produttori.

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Quanto conta il mangiar bene nella qualità della vita?

“Siamo quello che mangiamo”, scriveva Feuerbach, quindi è importantissimo scegliere bene quando andiamo a fare la spesa: leggere le etichette, preferire le verdure e la frutta di stagione, farsi sempre una domanda sulla provenienza della carne e del pesce e preferire le produzioni biologiche. Una dieta equilibrata può incidere molto sulla qualità della vita, senza dimenticare il diritto al piacere di un buon piatto, di un buon vino e, soprattutto, il momento della condivisione e della tavola.

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Perché è importante concentrarsi sull’alimentazione non solo per la propria salute, ma anche per preservare il futuro dell’ambiente?

La produzione di cibo è una delle prime cause del cambiamento climatico. Si pensi agli allevamenti, alle risorse energetiche e all’acqua che richiedono. Anche i packaging degli alimenti sono spesso fonte di inquinamento.

Alcuni prodotti creano squilibri nell’ecosistema, vedi le piantagioni di avocado in Sud America, le colture intensive di soya, gli Ogm, la produzione di olio di palma.

Per non parlare del land grabbing in Africa, cioè dell’accaparramento di terre fertili da parte delle grandi multinazionali che le sottraggono alle comunità locali.

(ph. Paola Viesi)

Quanto ha inciso la filosofia Slow sulle azioni delle grandi multinazionali?

Il nostro obiettivo è rendere le loro pratiche sostenibili, cosa non sempre facile. Esistono però degli esempi virtuosi, uno è Lavazza con la sua Fondazione che cresce ogni anno di più. Per cui sì, credo che la filosofia Slow incida e potrà incidere sempre di più in alcune dinamiche di produzione aziendale, soprattutto oggi, visto che l’approccio è fondamentale per la sopravvivenza di tutti noi e del nostro pianeta.

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(ph. Alberto Peroli)

E per quanto riguarda l’informazione e l’educazione? Che tipo di progetti portate avanti?

Progetti educativi per bambini e adulti. In particolare Orto in condotta, progetto di educazione alimentare nelle scuole primarie e secondarie, oggi conta più di 500 orti realizzati in tutta Italia. A metà degli anni Novanta è nato a Berkeley (California) il primo School Garden di Slow Food, pensato e “coltivato” da Alice Waters, vice-presidente Slow Food Internazionale.

Abbiamo poi i Master of Food, corsi amatoriali che spaziano tra diversi argomenti legati al mondo del cibo; un ateneo, l’Università di Scienze Gastronomiche, che forma i “gastronomi” del futuro, e altri progetti con i nostri partner e con le istituzioni.

Poi ci sono gli eventi, durante i quali presentiamo i nostri progetti e promuoviamo i nostri temi, tra cui Terra Madre Salone del Gusto di Torino, Slow Fish a Genova, Cheese a Bra, in provincia di Cuneo.

 

(ph. cover Oliver Migliore)

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