Dalla placenta al sangue e persino nei polmoni: ecco fin dove arrivano le microplastiche

Le ricerche che dimostrano la presenza di questi piccoli frammenti di plastica all'interno del corpo umano

Come sono finite le microplastiche nella placenta, nel sangue umano e nei polmoni e quali rischi corriamo per la nostra salute?

I minuscoli frammenti di plastica, noti come microplastiche, sono arrivati fino alla vetta dell’Everest.  La plastica che finisce in acqua si frantuma e si scioglie formando frammenti più piccoli nell’ordine di almeno 8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno (il Mediterraneo è uno dei mari più inquinati al mondo). Le microplastiche sono poi entrate nella nostra catena alimentare ma non finisce qui.

Microplastiche trovate nella placenta umana: lo studio italiano

Uno studio italiano, pubblicato sulla rivista internazionaleEnvironment International, ha dimostrato la presenza di microplastiche nella placenta umana ed è risultato essere il più scaricato dal sito della rivista, citato ben 25 volte,  con 111 menzioni e più di 10.000 interazioni con i media, tra articoli scritti, tv, radio e interviste. Lo studio è stato guidato da Antonio Ragusa, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Fatebenefratelli, Isola Tiberina di Roma.

“La curiosità mi venne guardando a Piscinas in Sardegna. Vidi nel mare delle cose luccicanti, non capivo bene cosa fossero. Mia moglie mi disse che era plastica. Io mi chiesi: ma plastica che arriva fino a qui? Ma da dove arriva?.  Da lì mi posi questa domanda: ma se la plastica riesce ad arrivare fino a qui, in questo luogo così sconosciuto, non è che riesce ad arrivare fino alla pancia delle mamme, nelle placente?“.

Collaborando con l’Università Politecnica delle Marche, iniziarono i prelievi da alcune placente donate generosamente da alcune donne che avevano partorito da all’Isola Tiberina. “Attraverso la  microscopia elettronica raman  scoprimmo che in alcune di queste placente c’era la plasticaOra stiamo ancora lavorando, insieme all’istituto di microscopia elettronica della Sapienza di Roma, per cercare di capire dove, all’interno delle placente – delle cellule placentali – è la plastica e avremo delle novità straordinarie che a breve pubblicheremo“.

Microplastiche nel sangue umano 

Microplastiche nel sangue umano sono state trovate per la prima volta da un team di scienziati internazionali che ha rilevato le microscopiche particelle di plastica nell’80% delle persone testate

La scoperta mostra che le particelle possono viaggiare all’interno del corpo e possono depositarsi negli organi. L’impatto sulla salute è ancora sconosciuto, quello che si sa è che le microplastiche causano danni alle cellule umane in laboratorio e le particelle di inquinamento atmosferico sono già note per causare milioni di morti precoci all’anno.

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Microplastiche nei polmoni

Una nuova scoperta sulla capacità delle microplastiche di contaminare l’organismo umano rivela la loro presenza nei polmoni di alcuni pazienti. Su 13 pazienti costretti ad essere operati, le microplastiche sono state rinvenute nel tessuto di 11 persone.

Tra le particelle più comuni troviamo il polipropilene (utilizzato per gli imballaggi e tubi) e il polietilene (utilizzato per le bottiglie). Già in passato, nei tessuti polmonari prelevati da pazienti morti durante l’autopsia, le microplastiche erano state individuate. Le modalità di contaminazione più comuni riguardano il respiro delle microparticelle, ma anche il consumo di cibo e acqua. Molti lavoratori esposti ad alti livelli di microplastiche hanno poi sviluppato gravi patologie. Lo studio è stato pubblicato su Science of the Total Environment.

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