Le piante stabilizzate: Dove trovarle e cosa sono?

Le piante ed i fiori stabilizzati sono di recente creazione e contribuiscono ad abbellire le nostre case, i nostri uffici e degli spazi inutilizzati, senza avere bisogno di quasi nessuna cura e manutenzione straordinaria. I primi brevetti riguardanti la stabilizzazione sono degli anni ’70 e, a partire da questi, sono stati sviluppati svariati metodi più o meno riusciti. Sarà un’associazione tra uno scienziato Svedese, un Francese ed un Italiano, soltanto negli anni ’80 a democratizzare i vegetali stabilizzati, sviluppando una tecnologia che rese la Francia una vera e propria specialista mondiale in materia di stabilizzazione.

Oggigiorno, esistono numerosi produttori di piante stabilizzate in tutto il mondo e ciascuno di loro risulta essere specializzato delle specie vegetali autoctone. Ritroviamo numerosi produttori in Europa (Italia, Francia, Germania, Ungheria), in Asia (Giappone, Cina, Tailandia), in Africa (Sud Africa, Kenya, Tunisia), in America del Nord (Usa, Canada) e soprattutto in Sud America (Colombia) dove viene prodotta la maggioranza dei fiori stabilizzati.

 

 

Le piante stabilizzate sono interamente naturali ed ecologiche e sono il risultato di un processo unico di conservazione dei vegetali, che consiste nella sostituzione della linfa, che è contenuta nell’apparato fogliare della pianta, con un prodotto di trattamento stabilizzante. Così facendo, queste piante non necessitano di alcuna manutenzione o di acqua, terra e luce, ed essenzialmente risultano essere imbalsamate raggiungendo una speranza di vita di 10 anni con una corretta manutenzione.

Ma come si svolge tutto il processo di realizzazione dei vegetali stabilizzati? Innanzitutto fiori, piante, fogliame, muschi e licheni sono raccolti al momento migliore del loro ciclo di vita, ovvero quando presentano una giusta lucentezza, un buono sviluppo fogliare ed una giusta consistenza.

 

Solo dopo una scrupolosa selezione da parte degli operatori, passano nella camera di stabilizzazione dove viene ricreato un microclima nel quale coesiste il perfetto equilibrio tra umidità e luce. Ovviamente tali condizioni sono costantemente monitorate ed aggiornate per garantire una buona riuscita dell’operazione. Le piante quindi, vengono riposte in lunghe vasche contenenti una miscela liquida a base di glicerina, acqua e colorante alimentare. Durante questo processo, che può durare 5-6 giorni, la linfa della pianta evapora lentamente e viene subito sostituita dalla nuova miscela che si dirama in tutto l’apparato fogliare della pianta. Infine le piante vengono risciacquate e sospese in una sala di essiccazione per una decina di giorni, dopodiché vengono controllate, pulite ed immesse sul mercato.

 

 

E i vantaggi di avere delle piante stabilizzate quali sono? In primis, essendo stabilizzate e quindi non producendo ossigeno e non stoccando anidride carbonica, non hanno alcuna necessità di irrigazione, non necessitano di un substrato ovvero di terra o concime, non hanno bisogno di luce non compiendo la fotosintesi clorofilliana ed infine il loro volume e dimensione rimangono costanti e controllati. Inoltre, non subiscono aggressioni climatiche dovute a climatizzazione, riscaldamento e fenomeni atmosferici in generale. In questo modo, alberi, fiori e piante stabilizzati, si adattano al mondo professionale, mantenendo una vegetazione di qualità durante tutto l’anno in ambienti chiusi.

 

Quali accorgimenti allora occorrono per avere una pianta stabilizzata sempre perfetta? Vi sono alcune precauzioni che bisogna seguire per assicurare freschezza e una durata di vita ottimale della pianta, ovvero intorno ai 10 anni, dopo i quali bisogna sostituire l’intera pianta o le eventuali composizioni vegetali; ad esempio non bisogna esporla direttamente ai raggi solari per un periodo prolungato, onde evitare l’essiccamento dell’apparato fogliare; non va posizionata vicino a caloriferi o sistemi riscaldanti; bisogna evitare l’irrigazione, la vaporizzazione o la pulizia con l’acqua e soprattutto, ricordarsi che sono preferibilmente da valorizzare in ambienti interni quali case, uffici, saloni etc..

 

Bisogna infine aggiungere che le piante stabilizzate svolgono una funzione prettamente estetica e di arredamento poiché non effettuando la fotosintesi clorofilliana, non contribuiscono all’assorbimento dell’anidride carbonica e alla produzione di ossigeno, ma cosa ancor più importante, non provvedono alla purificazione dell’aria presente negli ambienti chiusi che, specialmente parlando di uffici densamente frequentati, hanno una notevole necessità di purificazione dell’aria. Ciononostante sono certamente molto gradevoli alla vista e risultano essere una grande innovazione dell’arredamento green indoor.

 

Francesco Massari

®Eco_Design WebMagazine

 

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