
Qual è la soluzione più sostenibile? Riuso o riciclo? Spesso si fa confusione tra i due termini. Facciamo chiarezza.
Quando si parla di “riuso” si intende la possibilità di riutilizzare i prodotti che non sono ancora diventati scarti o rifiuti. Si tratta di oggetti che possono essere riparati o ricondizionati. Con il termine “riciclo“, invece, si intende la trasformazione dei materiali di scarto dei prodotti eliminati in “materie prime seconde”, ovvero utili per la produzione di nuovi oggetti.
Con 137 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, che corrispondo all’85,6% del totale dei rifiuti trattati (tra urbani e speciali, compresi i rifiuti inerti) l’Italia guida la classifica europea dei Paesi che riciclano di più, con la media Ue ferma al 40,8% (dati report 2024 Fondazione per lo sviluppo sostenibile).
Sia il riuso che il riciclo sono principi fondamentali dell’economia circolare, un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, con il riciclo.
Secondo questo approccio i prodotti che smettiamo di utilizzare non sono più un semplice rifiuto da smaltire ma materia che, se rigenerata, assume un valore economico e ambientale. Visto che stiamo esaurendo sempre prima le risorse naturali che la Terra sarebbe in grado di rigenerare in un anno (l‘Italia ha raggiunto il 6 maggio 2025 il proprio Overshoot Day, in anticipo di 13 giorni rispetto allo scorso anno), l’obiettivo è quello di estrarre sempre meno risorse naturali per produrre i materiali, di limitare l’inquinamento, di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di contrastare il cambiamento climatico.
L’economia circolare, indicata come uno degli strumenti per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si basa su quattro approcci, ovvero le 4R: riduzione, riuso, riciclo e recupero:
Parlando di riuso creativo, un esempio è il progetto “Rigiocattolo”, ovvero dare nuova vita a giocattoli vecchi per rimetterli sul mercato, per donarli e per condividerli.
Resta fondamentale, in ogni caso, produrre meno rifiuti, ancora prima di riciclare. Da cosa possiamo partire? Ecco alcuni consigli utili.
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