Rigenerazione territori, cosa significa e lo stato attuale delle bonifiche nei siti contaminati

Rendere le città più sostenibili e a misura d'uomo, evitando un indiscriminato consumo di suolo

rigenerazione territori

Rigenerare e tutelare i territori, procedure di bonifica per siti contaminati, sono azioni necessarie per contrastare il consumo di suolo e rendere gli spazi più vivibili e sostenibili per la comunità. 

Quando si parla di rigenerazione dei territori, questa avviene tramite interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale. Rigenerare consente alla comunità di riappropriarsi di spazi urbani, con  miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale.

Col termine rigenerazione dello spazio urbano non ci si riferisce solo alla ricostruzione di un un vecchio edificio, ma a tutte quelle azioni volte a rendere le città più sostenibili e a misura d’uomo, evitando il ricorso ad un indiscriminato consumo di suolo. Più che la costruzione di nuovi edifici,  l’idea è di tutelare e recuperare il più possibile spazi e aree già presenti, riqualificare lo spazio occupato dalle persone ed aumentarne il valore.

Negli ultimi anni la rigenerazione urbana ha fatto passi in avanti, diventando un’occasione per promuovere politiche di partecipazione sociale, incentivando l’occupazione e l’imprenditoria locale.

Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia. Il rapporto ISPRA

La bonifica dei siti contaminati diventa necessaria quando le attività umane causano gravi alterazioni delle caratteristiche qualitative del suolo.

Nel rapporto “Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia di ISPRA  sono stati analizzati gli stati di avanzamento del procedimento e lo stato di contaminazione dei siti con procedimenti in corso, le modalità di chiusura di quelli conclusi, l’età dei procedimenti e la loro durata.

A novembre 2021 la Commissione Europea ha adottato la Strategia per il Suolo, dal titolo “Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima” che incentra le azioni dell’Unione Europea sulla salvaguardia della “salute” dei suoli. Affinché entro il 2050 tutti gli ecosistemi dei suoli dell’UE siano in buona salute e dunque più resilienti, saranno necessari cambiamenti molto profondi nel corso dell’attuale decennio.

Come si legge nel rapporto, un suolo in buona salute può essere decisivo nel contribuire ad affrontare le grandi sfide relative al raggiungimento della neutralità climatica e della resilienza ai cambiamenti climatici, grazie allo sviluppo di una (bio) economia pulita e circolare, all’inversione della perdita di biodiversità, alla salvaguardia della salute umana, all’arresto della desertificazione e all’inversione del degrado dei terreni. Questa nuova visione dei suoli è ancorata alla strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 e alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.

In Europa si stima che 60-70% dei suoli sono degradati a causa delle pratiche di utilizzo da parte dell’uomo. Ad esempio, il 21% dei suoli ha limiti per il cadmio superiori alla soglia di pericolo per l’uomo e allo stesso modo l’83% dei suoli ha almeno un residuo di pesticidi.

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