Salvamare è finalmente legge: ora raccogliere rifiuti in acqua non è più reato

Permetterà ai pescatori che recuperano plastica in mare con le reti di portarla in porto

Una grande conquista, perché Salvamare diventa un patrimonio dell’Italia e pone il nostro Paese tra le prime nazioni al mondo a pensare una norma per tutelare il mare.

Una buona notizia per l’ambiente: nel mese di maggio (finalmente) l’Aula al Senato ha approvato con 198 voti favorevoli, nessun contrario e 17 astenuti, il ddl che detta disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare, la cosiddetta legge Salvamare.

La salvaguardia dei mari, laghi e fiumi dai rifiuti che li minacciano può da oggi contare su questa legge che permette ai pescatori di portare a riva i rifiuti trovati accidentalmente in mare senza più doverli rigettare in acqua per non violare la legge.

La Legge Salvamare è stata presentata nel 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S) che ha commentato: “Sono felicissimo, emozionato e commosso. La perseveranza, la testardaggine, la voglia, la passione, con un pizzico di pazzia parlamentare, hanno trasformato un’idea in una legge che fa bene al mare e all’Italia. Da oggi saranno possibili campagne di sensibilizzazione, di informazione, di partecipazione organizzate da cittadini volenterosi con l’aiuto”. E ha aggiunto: “È una grande conquista, perché Salvamare diventa un patrimonio dell’Italia e pone il nostro Paese tra le prime nazioni al mondo a pensare una norma per tutelare il mare. Ovviamente è l’inizio di un percorso. Bisogna partire subito con i decreti di applicazione e mettere a sistema tutte le previsioni contenute nella norma, non solo la raccolta dei rifiuti ma anche le isole ecologiche presso i porti e l’educazione ambientale che finalmente entra con legge nelle scuole.”

 

Le dichiarazioni dopo l’approvazione della Legge Salvamare

“È una grande vittoria per il nostro mare, per il nostro Paese, per i nostri cittadini – afferma Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – Grazie a questa legge, avremo più forza per ripulire il mare dalla plastica, una vera piaga per l’ecosistema marino e non solo. Le microplastiche, infatti, sono state trovate nella placenta delle donne, nel sangue e nel latte materno. Non c’è più tempo: dobbiamo agire tutti insieme. Il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende da noi”.

“Dopo quattro letture è stato finalmente approvato il disegno di legge governativo cosiddetto ‘Salva Mare’. Si tratta di un atto concreto che testimonia l’impegno del Governo e del Parlamento all’indomani dell’introduzione della tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità tra i principi fondamentali della nostra Costituzione“, il commento della sottosegretaria alla Transizione ecologica Ilaria Fontana. E aggiunge:  “Il disegno di legge portato avanti con tenacia e ostinazione dal Governo e dai gruppi parlamentari persegue almeno tre finalità: tutela del mare e dei fiumi, economia circolare ed educazione ambientale“.

La transizione ecologica, prosegue la sottosegretaria, “non può prescindente dalla tutela delle risorse naturali, a partire dalla difesa del mare trasformato in questi anni in discariche invisibili di immense quantità di rifiuti e di plastica”.

In cosa consiste la legge Salvamare?

La legge Salvamare permetterà ai pescatori che recuperano plastica in mare con le reti di portarla in porto, dove le autorità portuali devono riceverla in apposite isole ecologiche e avviarla al riciclo. Fino ad oggi, i pescatori erano costretti a ributtare in mare la plastica pescata, per non essere denunciati penalmente per trasporto illegale di rifiuti.

Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.

Iscriviti