Sciopero globale per il clima, i ragazzi nelle piazze per far sentire la loro voce

Le persone prima del profitto: lo slogan dello sciopero indetto da Fridays for Future

Le persone prima del profitto #PeopleNotProfit. È stato questo lo slogan sciopero globale per il clima indetto da Fridays for Future, il movimento nato con l’attivista svedese Greta Thunberg.

Sciopero per il clima, decine di migliaia di studenti e attivisti nelle strade di tutta Italia. Venerdì 25 marzo i ragazzi sono ritornati nelle piazze con una grandissima partecipazione ai cortei organizzati da Fridays for Future: quasi 20mila persone a Roma, 10mila a Torino, oltre cinquemila a Milano e Napoli, solo per citare le città più importanti. Da Nord a Sud, però, tantissimi giovani si sono uniti ad una protesta globale.  Ben 679 piazze in tutto il mondo, dalla Svezia di Greta Thunberg all’Uganda di Vanessa Nakate, passando per Stati Uniti e Italia, con 78 cortei.


Le persone prima del profitto #PeopleNotProfit. È stato questo lo slogan sciopero globale per il clima indetto da Fridays for Future, il movimento nato con l’attivista svedese Greta Thunberg.

La richiesta dei ragazzi è stata quella di garantire “i risarcimenti climatici da parte del Nord del mondo, che ha le maggiori responsabilità“. Ma anche i risarcimenti non siano prestiti, ma finanziamenti per le comunità indigene ed emarginate per la restituzione delle loro terre, per l’adattamento e le perdite e i danni.

 

 

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“Le persone al potere peggiorano la crisi con i loro discorsi falsamente ‘verdi’ e le bugie che portano avanti nel nome della transizione ecologica. Abbiamo bisogno di una vera azione climatica ed è per questo che torniamo in piazza” – ha spiegato Martina Comparelli di Fridays for Future Italia – “Avanzeremo le nostre richieste, vogliamo creare sistemi basati sull’amore, sull’empatia e sulla cura della comunità, che mettano al primo posto la cura delle persone e non il denaro“.

“Non ci sarà pace sostenibile, da nessuna parte, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da autocrati e dittatori“, gridano i ragazzi.

Anche gli attivisti ucraini che sono riusciti a lasciare il Paese parteciperanno alle manifestazioni. Come Ilyess El Kortbi: “Di solito scioperavo per il clima in Ucraina. Ma questo venerdì sciopero in Germania, i cui leader finanziano la guerra a casa mia. L’Unione Europea ha pagato finora 15 miliardi di euro per combustibili fossili da Putin dall’inizio della guerra in Ucraina“.

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