Troppe scuole italiane costruite vicino a fonti di inquinamento

I dati della Fondazione Openpolis: "E' uno dei luoghi dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo"

“La riduzione della didattica in presenza a causa del Covid non deve sminuire il tema della sicurezza delle scuole”. Ad affermarlo la Fondazione Openpolis pubblicando alcuni dati relativi alle scuole italiane:  1 su 5 circa son quelle vicine a fonti di inquinamento atmosferico. 

Scuole italiane costruite vicino a fonti di inquinamento atmosferico, e non sono poche. E’ quanto sostengono Fondazione Openpolis e “Con i bambini” in un’ indagine che riguarda tutta l’Italia e fa emergere un problema da non accantonare nonostante la pandemia: “Anche se la crisi sanitaria da Covid-19 ha ridotto la frequenza scolastica in presenza per gli alunni la scuola resta uno dei luoghi dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo fuori casa”, si legge nel report. 

Nel documento si fa riferimento all’inquinamento atmosferico delle aree in cui sono costruite le scuole, elaborando dati provenienti dal ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca e relativi al 2018. 

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Respirare aria inquinata da agenti nocivi, da polveri sottili, può causare problemi di salute. Un effetto che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Istituto superiore di sanità italiano (Iss), colpirebbe in modo particolare i più piccoli causando ad esempio asma, infezioni alle vie respiratorie, ma anche problemi nello sviluppo, obesità e alcuni tumori infantili”.

1 su 5 circa, le scuole vicine a fonti di inquinamento atmosferico in Italia, nel 2018. Un dato negativo, pari al 20,4% di tutti gli edifici scolastici e che peggiora ulteriormente in ben 9 regioni italiane.

Andando oltre la media nazionale e osservando il fenomeno a livello regionale, i dati sono in alcuni casi preoccupanti. La quota più alta è quella della Valle d’Aosta, con il 52,9% delle scuole in aree inquinate, seguono Molise (42,2%) e Piemonte (39%), mentre le regioni meno colpite sono Umbria (11,5%), Sicilia (10,6%) e Puglia (10,5%).

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Il report si sofferma sul fatto che il 41,3 percento delle scuole a rischio sono in territori di città ed urbanizzati, mentre solo il 2,8 si ritrova nelle zone rurali: in questo contesto è Milano con il 24,1 percento ad avere la maggiore incidenza tra le città più popolose, seguita da Bologna con il 20,9 percento e Torino con il 20 percento.

Openpolis e Con i bambini, quindi, pongono l’accento sui rischi che si corrono ad avere delle scuole in queste zone.  Dal panorama di dati e paragoni, non emergono particolari divari tra regioni a nord, sud e centro del paese. Ma su un tema come l’inquinamento atmosferico, commentano alla Fondazione “è interessante indagare i dati da un’altra prospettiva, quella legata al livello di urbanizzazione dei territori”.

 

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