Sos biodiversità: il futuro del nostro cibo è a rischio

La Fao ha pubblicato il primo rapporto sullo stato delle biodiversitá nel mondo: i risultati non sono incoraggianti

biodiversità

Una volta perduta, non può essere recuperata. Piante, animali, microrganismi: il patrimonio della nostra biodiversità sta scomparendo. A far scattare l’allarme è il primo rapporto curato dalla Fao sullo stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura, reso noto alla fine di febbraio: un’analisi sulla condizione di piante, animali e microrganismi che sostengono gli alimenti e la produzione agricola, a livello genetico, delle specie e degli ecosistemi. La conclusione è che il modello attuale di agricoltura, industriale ed estensivo, alla base dei nostri sistemi alimentari è al collasso, con gravi ripercussioni anche per la nostra salute.

A rischio il nostro sistema alimentare

Il rapporto preparato dalla Fao sotto la guida della sua Commissione sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura denuncia, tra le altre cose, la riduzione nella diversità delle coltivazioni e delle razze da cui dipende la nostra alimentazione, la distruzione di habitat e terre destinate alle coltivazione e la gestione insostenibile delle risorse naturali. Sono 91 i Paesi sono la lente d’ingrandimento.
Ne emerge che il 24% di quasi 4.000 specie di cibo selvatico (soprattutto piante, pesci e mammiferi) sta diminuendo in 91 Paesi. La biodiversità alla base dei nostri sistemi alimentari sta quindi scomparendo secondo il report, mettendo a repentaglio «il futuro dei nostri alimenti, dei mezzi di sussistenza, della salute umana e dell’ambiente».

farfalle

Le farfalle sono fra gli impollinatori selvatici in via di estinzione ph. oltreilbalcone.com

Le specie che rischiano di più

Delle circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono in modo sostanziale alla produzione alimentare su scala globale e solo nove rappresentano il 66% della produzione totale. La produzione mondiale di bestiame dipende da circa 40 specie animali: un piccolo gruppo fornisce la stragrande maggioranza di carne, latte e uova. E delle 7.745 tipologie  di bestiame locali, il 26% è a rischio d’estinzione. Non solo. Quasi un terzo degli stock ittici è sovrasfruttato. A rischio diverse specie associate alla biodiversità: uccelli, pipistrelli e insetti che aiutano a controllare i parassiti e le malattie, la biodiversità del suolo. Senza contare gli impollinatori selvatici , come api, farfalle, pipistrelli. Ma il campanello di allarme suona anche per foreste, pascoli, mangrovie, barriere coralline e zone umide in generale, ecosistemi che hanno un ruolo fondamentale nell’agricoltura.

I pipistrelli sono una delle specie associate alla biodiversità
ph. lavocedellamontagna.it

Le cause del declino della biodiversità

All’origine della perdita di biodiversità incontriamo fenomeni come inquinamento, sovra sfruttamento del suolo, cambiamenti climatici, crescita della popolazione e urbanizzazione. In Africa il fenomeno è imputabile al sovrasfruttamento, alla caccia e al bracconaggio mentre in Europa e in Asia centrale l’habitat è messo a rischio da deforestazione e intensificazione dell’agricoltura. Ma il declino della biodiversità è frutto anche della cattiva gestione dei settori agricolo e zootecnico, forestale e ittico, che concorrono ad alterare o distruggere gli  habitat naturali.

Cosa occorre fare per salvare la biodiversità

Quello della biodiversità è un patrimonio prezioso per la salvaguardia della sicurezza alimentare mondiale. Per questo occorre utilizzarla in modo sostenibile per fare in modo che la filiera alimentare non comprometta l’ambiente. Ma esistono in agricoltura approcci compatibili con la biodiversità. L’80% dei 91 paesi presi in considerazione dall’indagine Fao dichiara di utilizzare una o più pratiche rispettose della biodiversità come l’agricoltura biologica, la gestione integrata dei parassiti, l’agricoltura conservativa, una gestione sostenibile del suolo, l’agroecologia, una gestione forestale sostenibile e, infine, l’agroforestazione.

 

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