1 Aprile 2019 3 min di lettura
D’autore, sofisticate e high tech, sono un “must have” non solo per gli ecologisti. Una moda in espansione che fa bene al pianeta
1 Aprile 2019 3 min di lettura
Colorate, tecnologiche, dalle forme più originali e griffate. Sono le borracce per l’acqua di ultima generazione, oggetto che negli ultimi tempi è diventato un vero “must have” per celebrities e non. E che strizza l’occhio all’ecologia. Un tempo riservate agli sportivi (e guardate con un po’ di scetticismo dagli amanti del fashion), oggi le borracce riutilizzabili stanno sostituendo sempre di più le bottigliette usa e getta nelle borse e sulle scrivanie di chiunque: dalle mamme alle donne in carriera, dagli studenti ai professionisti. Una moda che impazza in tutto il mondo (Stati Uniti in testa) e che nasce da una cresciuta attenzione per l’ambiente.
Soltanto nel nostro Paese vengono infatti immesse in commercio 250mila tonnellate di bottigliette Pet di acqua minerale all’anno, di cui solo 100mila vengono riciclate (dati Mineracqua). Il che significa che ogni anno in Italia il consumo di acqua in bottiglia di plastica produce 150mila tonnellate di rifiuti non riciclati, che vanno a finire nell’ambiente. Dove possono metterci tra i 100 e i 1000 anni per decomporsi. Perciò quella delle borracce non è solo una moda, ma anche un’esigenza concreta per salvaguardare il nostro pianeta.
E che male c’è allora se questo oggetto utile per l’ambiente diventa anche bello e accattivante, in modo da farsi piacere anche al pubblico più esigente? Così, complice la riscoperta “mania” per l’idratazione, considerata (a ragione) vera alleata di bellezza, la moda abbraccia l’ecologia.
Lo sanno bene Tal Winter e Kate Cutler, che nel 2011 hanno lanciato le bottiglie Bkr: in vetro e silicone, ogni bottiglia è ispirata alla moda, alla fotografia, alla cultura contemporanea e all’arte, e ogni stagione il marchio lancia nuove collezioni in edizione limitata ispirate alle tendenze delle sfilate di New York, Londra, Parigi e Milano. Inutile dire che sono amatissime dalle star, che le sfoggiano come vere icone di design.
Anche Evian, famoso marchio francese di acqua minerale, ha creato la sua linea di borracce “d’autore”: la collezione “One Drop can make a Rainbow”, realizzata in collaborazione con il designer Virgil Abloh, direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton. È composta da una bottiglia in vetro da 75 cl (per ristoranti e bar) e da quattro bottigliette in vetro con rivestimento in silicone e tappo di bambù da 50 cl. La linea, in edizione limitata, è stata lanciata lo scorso 25 febbraio ed è già sold out.
Ma non mancano anche gli esempi italiani di bottigliette “eco-chic”. L’azienda bolognese 24Bottles, nata nel 2013, ha fatto delle borracce di design il suo core business e in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2019 ha realizzato una bottiglia ricaricabile speciale firmata dalla stilista Vivienne Westwood, ispirata all’ipotesi Gaia dello scienziato James Lovelock. Il marchio Guzzini insieme al designer e artista israeliano Ron Arad ha invece creato Ripples: una borraccia in materiale acrilico piatta come un tablet dalla capacità di 550 cl. È poi del designer italiano Emanuele Pizzolorusso l’idea di “Phil the bottle”: la serie di borracce dedicate a 18 città del mondo (Firenze, Roma e Milano, ma anche Tokyo, New York e Londra) che non solo sono realizzate – per il marchio Palomar di Firenze – con una resina plastica priva di Bpa (bisfenolo A) e al 100% riciclabile, ma riportano sul retro l’indicazione di dove poterle riempire in ogni città: per avere una mappa dell’acqua “plastic free” sempre a portata di mano, come mostra il video qui sotto.
Immagine di copertina: pagina Facebook Bkr
®Eco_Design WebMagazine
Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.
Iscriviti
Continua con