21 Settembre 2018 4 min di lettura
Non tutti conoscono realmente questo fenomeno e le sue conseguenze. Ecco un quadro generale della situazione, cosa sta facendo L'UE e cosa possiamo fare noi
21 Settembre 2018 4 min di lettura
L’effetto serra è un fenomeno naturale che di per sé non è negativo. È infatti grazie ad esso se la Terra non ha una temperatura eccessivamente bassa e inospitale: da un lato i gas serra (tra i quali CO2, metano e ozono) favoriscono la riflessione verso terra dei raggi IR, dall’altro trattengono parte del calore che così viene distribuito sulla superficie terrestre, mitigandone il clima. Questo fenomeno però si regge su un equilibrio naturale tanto perfetto quanto delicato, che l’agire umano, responsabile di un forte incremento di CO2, sta mettendo sempre più sottopressione, andando incontro a rischi catastrofici per il nostro Pianeta. L’aumento dei gas serra infatti sta facendo alzare eccessivamente le temperature, tanto che alcuni ricercatori dello Stockholm Resilience Centre hanno parlato di “Hothouse Earth”, ovvero “Pianeta Serra”. Una prospettiva non certo invitante.
Ma vediamo meglio le cause di questo incremento del fenomeno, le sue conseguenze e cosa è possibile fare per contrastarlo.
Come accennato, l’aumento dei gas serra nell’atmosfera è dovuto principalmente all’attività dell’uomo. L’intensa industrializzazione ha provocato, e continua sempre più a provocare, un’enorme quantità di emissioni di CO2 dovuta all’utilizzo dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale). La deforestazione è un altro fattore cruciale: le piante hanno infatti un ruolo fondamentale nel tenere pulita l’aria che respiriamo, poiché contribuiscono a mantenere in equilibrio i livelli di ossigeno e di CO2. Anche l’urbanizzazione, se non regolata, può avere conseguenze climatiche importanti. Risaputo infine quanto siano legate al fenomeno dell’effetto serra e quindi nocive per il Pianeta le emissioni delle automobili.
Se non verranno adottati provvedimenti adeguati per ridurre le emissioni di CO2, il riscaldamento globale aumenterà causando profondi cambiamenti climatici, con conseguenze come:
– scioglimento dei ghiacciai
– innalzamento del livello del mare
– aumento delle ondate di calore
– lunghi periodi di siccità
– aumento delle zone aride
– forti alluvioni, tempeste e uragani
– distruzione dell’habitat degli animali
– estinzione di molte specie animali
– aumento delle malattie respiratorie e cardiovascolari
Gli interventi volti ad affrontare i cambiamenti climatici e a ridurre le emissioni di gas serra, responsabili del surriscaldamento globale, sono una delle priorità dell’Unione Europea. Tra gli obiettivi: ridurre entro il 2050 le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990.
Finora sono tre le principali strade percorse dall’UE:
– il Quadro di politica climatica ed energetica a orizzonte 2030: dal 2020 al 2030 sono previste una serie di misure e obiettivi per rendere l’economia e il sistema energetico dell’UE più competitivi, sicuri e sostenibili
– l’EU ETS: il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE che limita i quantitativi di gas serra che possono essere emessi da determinati settori industriali
– gli accordi internazionali sui cambiamenti climatici, ovvero la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che include il Protocollo di Kyoto, che ha introdotto obiettivi di riduzione delle emissioni giuridicamente vincolanti per i paesi sviluppati e l’Accordo di Parigi, cioè un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale “ben al di sotto” dei 2ºC entro il 2100.
Non deve mancare però il contributo di ognuno di noi. Esistono infatti importanti progetti di gruppo a cui aderire, e anche individualmente ognuno di noi può fare la differenza. Ecco come:
– scegliere più possibile trasporti pubblici, biciclette o mezzi elettrici
– se usare l’auto è indispensabile, e non è elettrica, sceglierne una a basse emissioni di CO2 e accertarsi che sia in buone condizioni, eseguendo una manutenzione costante di pneumatici e olio, così da evitare la produzione ulteriore di gas serra dovuti al mal funzionamento
– prestare attenzione ai consumi energetici in casa: spegnere le luci, la tv, evitare di lasciare il computer in standby, disattivare i dispositivi elettronici avendo cura di averne acquistati a basso consumo
– modificare la propria dieta alimentare, scegliendo prodotti a Km0 e limitando il consumo di carne (il settore agricolo infatti è uno dei più attivi per quanto riguarda la produzione di gas serra)
– scegliere per le proprie case le energie rinnovabili, energie pulite e amiche dell’ambiente, che non ricorrono all’utilizzo di combustibili fossili
– riutilizzare e riciclare: due piccole azioni che riducono la produzione di rifiuti domestici e limitano quindi l’impatto ambientale dovuto allo smaltimento di rifiuti e sostanze tossiche
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