Milleproroghe 2020, parte la rivoluzione green che cambierà il sistema energetico (e farà risparmiare gli Italiani)

Tra le novità del decreto Milleproroghe 2020 c’è anche il via libera alle comunità energetiche e all’autoconsumo collettivo. Un passo avanti nella transizione alle rinnovabili

C’è anche una piccola-grande rivoluzione energetica all’interno del decreto Milleproroghe 2020 appena approvato dalla Camera (e che dopo essere passato al vaglio del Senato potrà diventare legge alla fine di febbraio).

Si tratta dell’emendamento che consente ai consumatori di energia elettrica di associarsi per diventare produttori di energia rinnovabile, creando vere e proprie comunità energetiche. Cittadini, condòmini, micro e piccole imprese avranno dunque la possibilità di condividere costi e benefici, alleggerendo le proprie bollette e riducendo il proprio impatto ambientale.

Una rivoluzione energetica che innescherà un vero e proprio circolo virtuoso. I vantaggi non saranno infatti solo per i diretti interessati che installeranno i nuovi impianti di energia rinnovabile, ma per tutti i consumatori italiani. Nelle previsioni il sistema porterà inoltre a diminuire considerevolmente il fabbisogno nazionale di energia e conseguentemente le emissioni di gas ad effetto serra. E creerà anche nuovi posti di lavoro “green”.


Verso una maggiore democrazia energetica

 Vediamo più nel dettaglio cosa prevede l’emendamento inserito nel D.L. Milleproroghe che permette la realizzazione delle “Comunità energetiche” e dell’”Autoconsumo collettivo”.

L’effetto principale di questo emendamento sarà la decentralizzazione del sistema di produzione, distribuzione e consumo dll’energia. Un passo avanti nella transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili, come spiega sul suo blog il Movimento 5 Stelle:

“Milioni di cittadini avranno l’opportunità di risparmiare sulla bolletta elettrica, autoproducendosi la corrente elettrica mediante impianti ‘comuni’, vuoi sul tetto di un condominio per coloro che vi vivono, vuoi in qualsiasi altro sito per cittadini che vogliono agire collettivamente formando appunto una ‘Comunità dell’energia’ che si costruisce con propri impianti per utilizzarne poi la corrente prodotta”.

Se le cose procederanno come previsto, dunque, ci lasceremo alle spalle il vecchio modello energetico centralizzato, imperniato sulle grandi centrali a carbone e gas, e ci troveremo ad agire in modo più attivo. Imprese e cittadini potranno abbandonare il ruolo di semplici consumatori, diventando produttori e proprietari di impianti, per autoconsumare e condividere le reciproche eccedenze. E con un vantaggio economico che ricadrà su tutto il sistema, anche grazie al sistema degli incentivi.

“La maggiore produzione rinnovabile farà abbassare il costo della materia prima “energia”, e il fatto che tale energia sarà immediatamente autoconsumata nelle immediate vicinanze dell’impianto, anziché essere veicolata nelle grandi reti di distribuzione/trasmissione, farà diminuire i costi di “stress” di tali reti, che comportano fenomeni di sbilanciamento che producono costi che vengono poi pagati, appunto, da tutti. Insomma una produzione/consumo decentralizzato comporta riduzioni di bolletta per tutti”.

Come accennato, a favorire il passaggio verso l’autoproduzione energetica sono anche gli incentivi e le detrazioni fiscali già in essere per chi opta per interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Un altro valore aggiunto consisterà nell’acquisizione di un maggiore grado di indipendenza per l’Italia, che autoproducendo più energia interna, sarà più svincolata dalle logiche internazionali legate alle fonti energetiche e alle altre materie prime.

Slitta il termine per passare al mercato libero dell’energia

Un’altra novità presente nel testo del decreto Milleproroghe 2020 è lo slittamento del termine del mercato tutelato dell’energia, che era previsto a partire dal 1° luglio 2020.

Per le piccole imprese il passaggio al mercato libero dell’energia slitterà a gennaio 2021, mentre per le microimprese e per i clienti domestici al 1 gennaio 2022.

In questo modo il Governo, accogliendo l’appello di ARERA, intende consentire ai consumatori di reperire tutte le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli. Nel 2019, infatti, il servizio di maggior tutela si è confermato come la modalità prevalente di approvvigionamento di elettricità e gas: il 53,5% dei clienti domestici (circa 14,9 milioni) e il 40,9% dei clienti non domestici (circa 2,7 milioni) utilizza infatti il mercato tutelato.

La liberalizzazione del mercato metterebbe tutti i consumatori nella condizione di scegliere le offerte luce e gas ritenute più vantaggiose, così come accade già – per esempio – per le compagnie telefoniche.


Alice Zampa

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