14 Novembre 2018 4 min di lettura
14 Novembre 2018 4 min di lettura
Siamo purtroppo abituati ai rapporti shock che arrivano periodicamente dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità; l’ultimo – Air pollution and child health: prescribing clean air (Inquinamento atmosferico e salute dei bambini) – uscito a fine ottobre 2018 (alla vigilia della Prima conferenza OMS sul tema inquinamento e salute), ci mette al corrente che circa il 93% degli under 15 (vale a dire circa 1,8 miliardi di bambini) respira quotidianamente un’aria così inquinata (livelli di particolato ambientale – PM 2,5 – superiori a quelli previsti dalle linee guida sulla qualità dell’aria) da mettere in serio pericolo la loro salute e il loro sviluppo.
L’inchiesta svolta dall’OMS spiega inoltre che il 40% della popolazione mondiale è esposto ad alti livelli di inquinamento dell’aria domestica la cui principale causa è da ricercarsi nella “cottura con tecnologie e combustibili inquinanti“.
Dati particolarmente inquietanti sono quelli che riguardano i Paesi a basso e medio reddito dove la quasi totalità degli under 15 (il 98% circa) è esposta a livelli di particolato ambientale superiori ai livelli di guardia. Nei Paesi ad alto reddito la percentuale scende notevolmente (52% circa), ma il dato è poco confortante.
Secondo le stime dell’Organizzazione sono circa 600.000 i bambini deceduti nel 2016 a causa di infezioni acute a carico delle basse vie respiratorie causate dall’inquinamento atmosferico (sia esterno che domestico).
La cattiva qualità dell’aria, inoltre, è un importante fattore di rischio di parto prematuro, un evento che rende più difficile al bambino il suo adattamento al mondo esterno e può ridurre le sue capacità di sopravvivenza (i bambini nati prematuramente sono sottopeso, sono più vulnerabili alle infezioni e hanno maggiori difficoltà nella respirazione e nell’alimentarsi).
Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che “l’inquinamento atmosferico può influire in modo decisamente negativo sul processo di formazione del sistema nervoso ed è un importante fattore rischio per lo sviluppo di asma e di forme tumorali”.
Vi sono soprattutto tre motivi per cui i bambini sono più vulnerabili degli adulti agli effetti dell’inquinamento dell’aria: hanno una respirazione più rapida di quella degli adulti (cosa che facilita l’assorbimento delle sostanze inquinanti) e vivono più vicini al terreno (dove alcune sostanze inquinanti sono presenti in maggiori concentrazioni); tutto ciò avviene quando il loro organismo (sistema nervoso compreso) non è ancora completamente sviluppato.
Il rapporto evidenzia che l’inquinamento dell’aria e quello domestico danneggiano le funzioni polmonari dei più piccoli anche quando i livelli di esposizione non sono particolarmente elevati.
Le principali proposte dell’OMS sono le seguenti:
ANTER è da sempre particolarmente sensibile a questa tematica e ha recentemente avviato una ricerca per verificare l’esposizione dei più piccoli alle polveri sottili .
Lo studio, svolto dall’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, che prende in esame la situazione di tre diverse città italiane nell’arco di un anno, punta a capire la natura e la quantità di polveri sottili inalate da bambini durante la giornata, e i provvedimenti che potrebbero essere adottati per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.
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